Ruggiero Mennea “Rafforzare telemedicina e medicina a domicilio”

Il consigliere regionale interviene sulle nuove assunzioni sanitarie

mercoledì 6 agosto 2014

Come ha sostenuto Mennea «E' inconcepibile che se un cittadino chiama per richiedere soccorso da S. Ferdinando di Puglia debba rispondere la centrale operativa di Foggia e se chiama un cittadino barlettano risponde l'operatore della centrale di Bari, con tutte le disfunzioni del caso. Se si vuole dare pari dignità ai territori e ai cittadini occorre che vi sia un servizio equo e razionale per tutti, senza alcuna discriminazione. Se la nuova filosofia della sanità moderna si richiama al principio della territorialità e della prossimità, allora bisogna soddisfare questa legittima richiesta e nel contempo rafforzare la telemedicina e la medicina "a domicilio", stringendo un patto d'acciaio con i medici di base e quelli ospedalieri, affinché il diritto alla salute si eserciti materialmente a casa dei pazienti e non si dissolva, invece, nei meandri della burocrazia sanitaria».

«Dopo tutto, anche su quest'ultimo aspetto, il rapporto funzionale tra il direttore Gorgoni e l'ordine dei medici ha mostrato risultati eccellenti per la tele cardiologia, per la gestione del Cup e per la radiologia domiciliare. Si deve prendere esempio da queste buone pratiche amministrative se si vuole crescere e migliorare concretamente. Se ai cittadini viene chiesto di accettare la chiusura degli ospedali –ha concluso Mennea– è necessario che gli sia dato in cambio un aumento di servizi sanitari efficienti che tutelino tempestivamente la propria salute, evitando così di affollare i pochi ospedali rimasti in vita, spesso gestiti da alcuni operatori in modo politico-elettoralistico».