Ricordando Vittorio Palumbieri, "un eroe del turismo"

La sala rossa del castello viene intitolata all'ex direttore dell'Aast

giovedì 7 luglio 2016
A cura di Davide Dicandia
Un momento di vera commozione, di raccoglimento, nel giorno in cui la sala rossa è finalmente intitolata a Vittorio Palumbieri. La proposta, risalente ad aprile 2015, è diventata realtà ieri con una cerimonia ufficiale, alla presenza della moglie Nietta Palumbieri e suo figlio Alfonso Palumbieri, il Sindaco Cascella e Osvaldo Bevilacqua, accorso per l'occasione (lasciando quattro troupe a Monopoli e volendo per forza essere presente a Barletta, come sottolineato dallo stesso conduttore di "Sereno Variabile").

«Una decisione che non ha trovato obiezioni - ha evidenziato il Sindaco Cascella - la commissione di toponomastica ha trovato subito l'accordo per intitolare la sala a Vittorio Palumbieri per il suo contributo alla cultura cittadina e per il senso civico che ha dimostrato lungo tutta la sua vita». Il primo cittadino ha sottolineato l'entusiasmo e la voglia di dedicare un posto come la Sala Rossa a un cittadino che ha dimostrato la volontà di promuovere la cultura nella città di Barletta.

Momenti di commozione anche per la moglie, Nietta Palumbieri, che ha colto l'occasione per ringraziare i presenti per l'affetto dimostrato e per ricordare Vittorio: «Un uomo semplice ma non ingenuo, che sapeva quanto valeva ma che è sempre stato lontano da ogni forma di esibizionismo e che ha vissuto la sua vita nella riservatezza e semplicità".

La presenza di Osvaldo Bevilacqua è stato anche motivo di ricordo: nel suo ultimo libro "L'Italia nascosta" ha infatti ricordato Vittorio come "un intellettuale illuminato, un eroe del turismo. E aver scelto la sala rossa del Castello è la scelta giusta per una persona che è sempre stata proiettata al futuro, richiedendo spazio nel castello proprio per i giovani, per le associazioni creando uno spazio libero, aperto". Un ricordo che dimostra ancora una volta il profondo legame di Palumbieri con la città di Barletta, un affetto che va oltre il semplice lavoro ma diventa passione e voglia di migliorare, al servizio della città.

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