«Regione Puglia e Asl dimenticano i disabili», interviene Assomeda
L'appello del presidente regionale, il barlettano Vito Tupputi
venerdì 24 ottobre 2025
10.17
«Da settembre 2024, l'inclusione scolastica in Puglia sta attraversando una fase di profonda criticità. La ASL ha comunicato che, spero non per carenza di fondi, non parteciperà più ai Gruppi di Lavoro Operativo (GLO) per l'inclusione scolastica degli alunni con disabilità. Una decisione che rappresenta un gravissimo passo indietro rispetto agli standard minimi di collaborazione tra scuola e sanità». Sono le parole di Vito Tupputi, presidente regionale di Assomeda.
«Fino allo scorso anno, i rappresentanti delle Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) della ASL partecipavano ai GLO insieme a docenti e famiglie, offrendo un contributo indispensabile alla definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Oggi, invece, quella componente sanitaria viene esclusa del tutto, privando il processo educativo di un apporto tecnico e clinico fondamentale.
Il Decreto Interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020 stabilisce chiaramente che le ASL debbano partecipare ai GLO per garantire la corretta valutazione dei bisogni clinici, terapeutici ed educativi dell'alunno. Senza questa partecipazione, il rischio è che i PEI diventino atti puramente formali, scollegati dalle reali esigenze dei bambini e dei ragazzi con disabilità. È inaccettabile che, nel 2025, si arretri ancora sulla collaborazione tra scuola e sanità, sacrificando i diritti fondamentali sull'altare della "carenza di fondi".
A questa grave mancanza si aggiunge l'assenza della figura dell'Operatore Socio-Sanitario (OSS) nelle scuole. Questa figura, riconosciuta a livello nazionale dall'Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001, è indispensabile per garantire una vera inclusione. Eppure, in Puglia — come in gran parte d'Italia — l'OSS non è mai stato reso operativo all'interno delle scuole di alcun ordine e grado.
L'OSS non serve solo a garantire l'igiene o il supporto materiale dell'alunno: la sua presenza è essenziale per favorire lo sviluppo delle autonomie personali e sociali dei bambini con disabilità. L'assistenza nelle funzioni fisiologiche, nella gestione dell'alimentazione, della mobilità o del cambio non è una semplice attività di cura, ma una parte integrante del percorso educativo e riabilitativo. L'inclusione, infatti, non può limitarsi all'aspetto didattico: deve essere a 360 gradi, abbracciando ogni dimensione della persona, anche quella corporea e relazionale. Per questo, la figura dell'OSS deve essere considerata al pari dell'insegnante di sostegno e dell'educatore specializzato, tutti indispensabili per costruire una scuola veramente inclusiva.
Sul fronte dell'assistenza educativa specialistica, è giusto riconoscere che il Comune di Barletta è intervenuto in maniera positiva e propositiva. Grazie al suo impegno, infatti, sono stati inclusi nel Servizio SISSE anche alcuni alunni inizialmente esclusi, garantendo così un ampliamento del diritto all'assistenza educativa e una maggiore equità nella distribuzione delle risorse. Un segnale concreto di attenzione, che dimostra come, con volontà politica e sensibilità, sia possibile agire per il bene dei più fragili anche in un quadro economico difficile.
Resta però aperta una ferita profonda: i rimborsi ABA 2024 ancora negati. Le famiglie dei bambini e ragazzi autistici che hanno presentato domanda dopo il 18 aprile 2024 attendono da mesi il rimborso delle spese sostenute per la terapia comportamentale. Famiglie che, pur di garantire ai propri figli un percorso terapeutico essenziale, anticipano cifre ingenti, spesso a costo di enormi sacrifici. L'assenza di risposte da parte della Regione Puglia e della ASL BAT su questo fronte è una mancanza grave e umiliante, che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
L'inclusione non è un concetto astratto: è fatta di azioni, servizi e responsabilità. Quando una Regione o una ASL arretrano, non è solo un taglio di bilancio, ma un colpo diretto ai diritti dei bambini e delle famiglie.
Come Presidente di Assomeda, chiedo con forza alla Regione Puglia e alla ASL BAT di intervenire con urgenza per:
«Fino allo scorso anno, i rappresentanti delle Unità di Valutazione Multidisciplinare (UVM) della ASL partecipavano ai GLO insieme a docenti e famiglie, offrendo un contributo indispensabile alla definizione del Piano Educativo Individualizzato (PEI). Oggi, invece, quella componente sanitaria viene esclusa del tutto, privando il processo educativo di un apporto tecnico e clinico fondamentale.
Il Decreto Interministeriale n. 182 del 29 dicembre 2020 stabilisce chiaramente che le ASL debbano partecipare ai GLO per garantire la corretta valutazione dei bisogni clinici, terapeutici ed educativi dell'alunno. Senza questa partecipazione, il rischio è che i PEI diventino atti puramente formali, scollegati dalle reali esigenze dei bambini e dei ragazzi con disabilità. È inaccettabile che, nel 2025, si arretri ancora sulla collaborazione tra scuola e sanità, sacrificando i diritti fondamentali sull'altare della "carenza di fondi".
A questa grave mancanza si aggiunge l'assenza della figura dell'Operatore Socio-Sanitario (OSS) nelle scuole. Questa figura, riconosciuta a livello nazionale dall'Accordo Stato-Regioni del 22 febbraio 2001, è indispensabile per garantire una vera inclusione. Eppure, in Puglia — come in gran parte d'Italia — l'OSS non è mai stato reso operativo all'interno delle scuole di alcun ordine e grado.
L'OSS non serve solo a garantire l'igiene o il supporto materiale dell'alunno: la sua presenza è essenziale per favorire lo sviluppo delle autonomie personali e sociali dei bambini con disabilità. L'assistenza nelle funzioni fisiologiche, nella gestione dell'alimentazione, della mobilità o del cambio non è una semplice attività di cura, ma una parte integrante del percorso educativo e riabilitativo. L'inclusione, infatti, non può limitarsi all'aspetto didattico: deve essere a 360 gradi, abbracciando ogni dimensione della persona, anche quella corporea e relazionale. Per questo, la figura dell'OSS deve essere considerata al pari dell'insegnante di sostegno e dell'educatore specializzato, tutti indispensabili per costruire una scuola veramente inclusiva.
Sul fronte dell'assistenza educativa specialistica, è giusto riconoscere che il Comune di Barletta è intervenuto in maniera positiva e propositiva. Grazie al suo impegno, infatti, sono stati inclusi nel Servizio SISSE anche alcuni alunni inizialmente esclusi, garantendo così un ampliamento del diritto all'assistenza educativa e una maggiore equità nella distribuzione delle risorse. Un segnale concreto di attenzione, che dimostra come, con volontà politica e sensibilità, sia possibile agire per il bene dei più fragili anche in un quadro economico difficile.
Resta però aperta una ferita profonda: i rimborsi ABA 2024 ancora negati. Le famiglie dei bambini e ragazzi autistici che hanno presentato domanda dopo il 18 aprile 2024 attendono da mesi il rimborso delle spese sostenute per la terapia comportamentale. Famiglie che, pur di garantire ai propri figli un percorso terapeutico essenziale, anticipano cifre ingenti, spesso a costo di enormi sacrifici. L'assenza di risposte da parte della Regione Puglia e della ASL BAT su questo fronte è una mancanza grave e umiliante, che mina la fiducia dei cittadini nelle istituzioni.
L'inclusione non è un concetto astratto: è fatta di azioni, servizi e responsabilità. Quando una Regione o una ASL arretrano, non è solo un taglio di bilancio, ma un colpo diretto ai diritti dei bambini e delle famiglie.
Come Presidente di Assomeda, chiedo con forza alla Regione Puglia e alla ASL BAT di intervenire con urgenza per:
- Ripristinare la partecipazione sanitaria ai GLO, come previsto dal D.M. 182/2020;
- Attivare in tutte le scuole la figura dell'OSS, riconoscendone il ruolo educativo e sociale;
- Erogare immediatamente i rimborsi ABA 2024 alle famiglie ancora in attesa;
- Istituire un tavolo tecnico permanente tra Regione, ASL e Comuni per il coordinamento dei servizi di inclusione scolastica e sanitaria.