Pubblicità estiva a Barletta: la polemica continua

Il prof. Garribba continua la sua denuncia e mostra su Fb una nuova foto. Nuovo scambio di battute con il sindaco Cascella

martedì 27 agosto 2013 13.30
La campagna estiva del Comune di Barletta e della Bar.S.A., di sensibilizzazione ambientale, continua ad essere al centro delle polemiche. Sono continuate in questi giorni le richieste di chiarimento da parte del prof. Giancarlo Garribba, che, la settimana scorsa aveva segnalato al sindaco Cascella la questione.

Così, il 25 agosto, il prof. Garribba è tornato a scrivere sul suo profilo Facebook:

Sì è vero, molti di voi si sono incazzati e indignati ma molti altri no. Probabilmente pensano che questo sia solo un fatto personale, tra me e il sindaco, tra me e la Barsa, tra me e l'agenzia di comunicazione.

Beh, non credo che abbiate capito davvero la portata di quella mia denuncia. Forse non avete capito che quella campagna è stata pagata con i nostri soldi. Quindi vi faccio vedere un'immagine abbastanza emblematica che può aiutarvi a comprendere meglio. È la foto postata su Facebook dall'autore (o uno degli) della campagna subito dopo aver visto i manifesti affissi in città. Il suo commento vale tutto il tempo che ho perso in questa vicenda.
A me non va di essere preso per il culo. E a voi?.

PS. Ho eliminato nome e tag per non innescare un'altra, inutile, polemica".
(riportiamo la foto in allegato ndr)

Così, ieri, il prof. Garribba ha scritto sulla pagina Facebook del sindaco Cascella:

Egregio Signor Sindaco,

ritengo necessario scriverle questa mia seconda e spero ultima lettera dopo aver letto il Suo commento alla lettera postata da Silvia Tumolo sul Suo profilo Facebook, sempre in riferimento alla questione della campagna pubblicitaria Barsa, nel quale Lei dichiara che "…accolgo il suo invito alla riflessione: dovremmo farlo tutti sempre sulla base di elementi oggettivi, evitando di intentare processi su presupposti infondati". Non so se si riferisse a me o meno in questo Suo commento ma, a scanso di equivoci e dopo che i fatti sono stati ampiamente dimostrati, lasci che io possa replicare.

Come Lei sa, insegno comunicazione pubblicitaria nell'indirizzo "grafico pubblicitario" dell'IISS "N. Garrone" di Barletta e durante le mie lezioni cerco di trasmettere ai miei alunni la passione per un lavoro molto difficile ma altamente gratificante come quello del creativo, grafico, fotografo o copywriter che sia. Insegnando soprattutto che la creatività è dentro di noi, basta cercarla. Insegnando le regole minime dell'etica professionale (oltre quelle legate alle norme basilari della legge sul diritto d'autore). E per fare questo spesso, durante le mie lezioni, mostro ai miei alunni gli esempi delle più belle campagne pubblicitarie, commerciali e sociali, realizzate in giro per il mondo da maestri della comunicazione, sia in stampa sia in video. Per questo motivo, appena ho visto la campagna del comune di Barletta, sono trasalito nel vedere utilizzata quella immagine che conoscevo molto bene. E non potevo tacere. Non sarei più potuto entrare in classe con il timore che qualche alunno potesse chiedermi: "Perché dovremmo studiare, imparare, disegnare, fotografare, sperimentare, inventare, creare, se possiamo prendere qualsiasi immagine da Google? Lo fa anche il comune di Barletta!". E così è partita la mia denuncia.

Come è possibile che siano proprio le istituzioni a dare il cattivo esempio? Come è possibile che gli interessi privati di qualcuno siano più importanti del bene comune e della legalità?

Qualcuno (o forse più di uno) ha sbagliato, questo è ovvio. Qualcuno dovrà, come minimo, chiedere scusa a tutti i cittadini. Non lasci cadere la questione nel vuoto, non lasci che il silenzio e il tempo possano aiutare chi ha sbagliato a insabbiare tutto. Non lasci le cose così, come sono sempre state. Si faccia garante per quei giovani meritevoli che, pur con le loro preziose competenze, sono costretti a lavorare in pizzeria o a emigrare verso altre città più a misura d'uomo. Si faccia garante per quelle professionalità locali, serie, che annaspano in questi tempi di crisi.

A proposito, la butto lì… Non sarebbe meglio creare una lista di aziende di comunicazione (tra gli altri fornitori del comune) con determinate caratteristiche, premiando magari quelle in regola con il fisco, quelle che assumono giovani, quelle che accolgono gli alunni delle scuole per gli stage aziendali e quindi chiamare solo queste per eventuali gare? Lista della quale potrebbe servirsi anche la Barsa visto che è una partecipata del comune? Concludo con la speranza che questa mia lettera non resti solo un'inutile sfogo di un cittadino qualunque, confido che presto qualcosa si muova, che possa succedere qualcosa che renda fiero me e chiunque altro speri in un serio, reale, cambiamento di rotta. Io il mio dovere di cittadino l'ho fatto. Ora tocca a Lei, in qualità di Primo Cittadino.

Giancarlo Garribba".

La risposta di Cascella: "Vorrei in invitarla a rileggere le domande che mi aveva rivolto nel primo messaggio, certi commenti che ne sono seguiti e altri che sono stati rilanciati da varie parti. Credo non costituisca operazione ardita scorgere qualche "presupposto infondato" in quella discussione. Ecco, lei mi aveva chiesto chiarimenti su qualcosa di cui pure non ero al corrente, mi sono premurato affinché venissero dati, pubblicamente, proprio per poter sviluppare una riflessione seria, serena e responsabile. Sinceramente, a tutti dovrebbe interessare solo questa".

La replica di Garribba, poche ore fa: "No Sindaco, a tutti dovrebbe interessare l'applicazione delle leggi e la consapevolezza che chi ci amministra ne sia il garante. Tutto il resto sono solo chiacchiere".
Foto campagna "Tu differenziati" con commento pixellata