Provvedimento tecnico salva dirigenti al comune di Barletta?

La legge Brunetta insiste sulle decisioni dell’amministrazione. Dodici dirigenti di fatto decaduti

venerdì 27 maggio 2011
A cura di Michele Sarcinelli
Eccettuati i tre dirigenti Rosa Di Palma, Savino Filannino e Nicola Tota, con contratto a tempo indeterminato, i restanti 12 a tempo determinato in decadenza di incarico come la decaduta amministrazione post elettorale fremono per la loro sorte. Li elenchiamo: Mastrorillo, Palmiotti, Angiuli,Gianferrini, Pierro, Longano, Bernardini, Scommegna, Di Palma, Donno, Marcello, Attolico. Una pletora di ultrastipendiati che spesso si sovrappongono nelle loro funzioni. Pensiamo solo che al settore urbanistico si dedicano ben quattro di questi dirigenti.

Tralasciamo in questo articolo la quantificazione dei carichi retributivi e soffermiamoci sulla delicata questione creatasi al Comune di Barletta. Quindi i dodici dirigenti a contratto determinato risultano di fatto decaduti e si ripropone la loro sostituzione o il loro ridimensionamento auspicato nel decreto legislativo n. 150 del 2009 voluto dal Ministro Brunetta in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza e trasparenza delle pubbliche amministrazioni. Per rappresentare in termini comprensibili occorre dire che stante la situazione, i dirigenti a tempo determinato torneranno ai loro incarichi di origine, salvo per la dirigente Santa Scommegna non in organico al Comune di Barletta e quindi perdente posto.

C'è affanno in queste ore nell'amministrazione barlettana per sanare almeno temporaneamente la situazione venutasi a creare. Nelle possibilità del Sindaco c'è solo quella di prorogare per un solo dirigente la funzione a tempo sempre determinato che accorperebbe tutte le altre funzioni. Sembra che per ora, però in difformità alla legge Brunetta, si voglia protendere per una proroga di quattro-cinque mesi che dia possibilità di dare organicità alla situazione-dirigenti. Ma, occorre tener conto di altre prerogative favorevoli all'amministrazione e cioè quella di indire altro maxi concorso. Non in tempi lunghi, la scorsa tornata furono sufficienti tre mesi per stabilizzare l'organico. Ci furono all'epoca corsi e ricorsi finiti nel nulla.

Padrini nell'ombra pare abbiano avanzato assicurazioni politiche per loro protetti. Ma ora, sia con la legge Brunetta che con il maggior senso di responsabilità acquisito da Maffei e da egli stesso conclamato in campagna elettorale circa la legalità e l'etica, le formule partitiche di un tempo dovrebbero cambiare. Quindi solo meritocrazia e competenza nell'amministrazione barlettana con dirigenti con percorsi di alta formazione. Ci crediamo?