Processione dei santi patroni, Barletta divisa tra cultura e confusione

Una tradizione di devozione fin dal 1731

mercoledì 15 luglio 2015 0.49
La seconda domenica del mese di luglio Barletta si adorna di luci, colori e un profumo di zucchero filato inebria le strade principali della città fiancheggiate da bancarelle di ogni sorta. E' questa l'atmosfera che si vive in occasione della festa patronale, dedicata alla Madonna dello Sterpeto. Il suo significato ha radici assai profonde, risalenti al marzo del 1731, quando un violento terremoto colpì le zone di Foggia, Canosa, Cerignola e Barletta.

In ricordo di quell'episodio funesto i barlettani sono tuttora grati alla Madonna che li salvò e per questo motivo le dedicano tre giorni consecutivi durante i quali manifestazioni folkloristiche si coniugano con le celebrazioni liturgiche in onore dei Santi Patroni, Maria Santissima dello Sterpeto e San Ruggiero Vescovo. Uno dei momenti salienti è quello della processione alla quale partecipano i prelati di Barletta, le confraternite che portano sulle proprie spalle la cornice d'argento contenente l'effige della Vergine Patrona e tantissimi fedeli. Una folla gremita attende sui marciapiedi il passaggio della processione che assume un valore identitario, simbolo delle radici civiche e religiose.

E' un momento oltre che di importante valenza religiosa, anche di coesione e solidarietà. Per tale ragione molti hanno vissuto il rammarico per la minore affluenza e partecipazione da parte della cittadinanza stessa. In molti infatti in questa occasione si sono allontanati dalla città per evitare il frastuono e la confusione, preferendo mete turistiche. Forse dimenticando che Barletta è storia, cultura, tradizione e molto altro e per tale ragione va vissuta con partecipazione attiva in ogni sua esperienza.
Processione dei santi patroni © Luca Guerra
Processione dei santi patroni © Luca Guerra