Prima domenica d'estate, disattese tutte le speranze

Aspettative elevate ma è stato un flop. «Rimane l'ultima speranza»

martedì 18 giugno 2013
«Le aspettative erano talmente elevate che anche i media più importanti avevano preannunciato addirittura un centinaio di migliaio di bagnanti in attesa della prima domenica d'estate per aggredire i lidi anche della Provincia di Barletta – Andria – Trani ma, avendo ascoltato chi ha vissuto intensamente la caldissima domenica di metà giugno, le cose pare non siano andate esattamente così». La nota impietosa di Unimpresa Bat interviene in un ambiente già "critico" e fin troppo caldo. «La delusione è diffusa e coinvolge soprattutto i gestori dei lidi, della ristorazione e delle strutture ricettive in genere che, nel caso in specie, non nascondono ulteriori timori per il futuro. Già lo scarso afflusso veicolare lungo le vie più trafficate che portano alle spiagge, verso la splendida cittadina balneare di Margherita di Savoia, domenica mattina, faceva presagire che sarebbero state occupate solo alcune prime file di ombrelloni e così è stato, purtroppo. La ricerca della "spiaggia libera" è stata forse la scelta più diffusa e a pagare il conto sono stati gli stabilimenti balneari attrezzati nonostante siano ben organizzati e continuino a mantenere ancora un buon livello di rapporto tra qualità e prezzo».

«La speranza, ora, è che la situazione, col passare del tempo, vada migliorando e questa rimane veramente l'ultima speranza perché se la situazione non dovesse evolvere positivamente e anche questo fondamentale settore dovesse registrare la stessa crisi irreversibile delle altre piccole imprese della Provincia allora tutte quelle speranza di basare il rilancio economico, strutturale e sociale di questa terra sul comparto del Turismo sarebbero svanite e tutti i progetti, le idee, le rassicurazioni, i buoni propositi e i falsi miti si rivelerebbero per quello che sono cioè un estremo e finale tentativo di sperperare ancora denaro pubblico che comunque continua ad essere elargito con disinvoltura per sostenere iniziative assolutamente insignificanti e che fino ad oggi hanno dimostrato di rivelarsi addirittura dannose per la loro improduttività e per la loro estemporaneità».

«Non si può pensare di cambiare l'idea di sviluppo integrato del territorio ogni volta che cambia un'amministrazione comunale, un'assessore, un sindacalista, un collaboratore politico o "un esperto". Così facendo si riesce benissimo a demolire anche qualcosa di buono che si è costruito, se lo si è costruito».