Pietro Mennea, la testimonianza di chi lo ha vissuto

Parla la mamma di Lorenzo, il "Pietro-bimbo" nella pellicola "Diciannove e settantadue". I numeri del record di Città del Messico

venerdì 22 marzo 2013 11.12
A cura di Orazio Rotunno
Ancora fortemente scossi dalla prematura ed inattesa scomparsa del nostro Pietro Mennea, abbiamo voluto raccogliere i pensieri, i ricordi e lo stato d'animo di chi lo ha vissuto più da vicino nell'ultimo periodo. Stiamo parlando della signora Teresa, madre di Lorenzo, il bambino che ha interpretato Mennea nel docu-film a lui dedicato: "Diciannove e settantadue", parafrasando il celebre record detenuto per oltre 17 anni dall'atleta barlettano.

Teresa, quando ha sentito e visto l'ultima volta Pietro Mennea? Come lo ha trovato?
"Il mio ultimo contatto con Pietro risale a poco meno di un mese fa, ma ultimamente non sempre mi rispondeva. Non che la cosa mi facesse arrabbiare, tra noi si era creato un tale rapporto di famiglia che andavamo oltre certe cose. Io però avevo capito che c'era qualcosa che non andava. Sin dall'ultima volta che l'ho visto: fu a Martina, lo scorso dicembre. Ero ferma ad aspettarlo, e non appena scese alla macchina mi accorsi che non stava bene. Guardai mio martito ed annuimmo, era piuttosto debilitato".

Quindi anche voi non eravate a conoscenza del suo male? Non ve ne aveva parlato?
"No, Pietro era una persona molto riservata, e tanto meno noi volevamo essere invadenti. Avevamo uno splendido rapporto, ma avvertendo la delicatezza della situazione abbiamo preferito assecondare la sua volontà. Gli mandai un sms di lì a qualche giorno in cui scherzosamente gli chiedevo di riguardarsi e di stare bene, giusto per manifestarli la nostra vicinanza ma senza essere invadenti. Da quel momento i contatti fra noi sono diminuiti, ed anche le sue riposte non erano loquaci e cariche del suo solito entusiasmo.

Teresa, ci racconta il primo incontro fra voi: che impressione vi ha fatto l'uomo, oltre che il campione Mennea?
"Meraviglioso, è la prima parola che mi viene in mente e che mi esce dal cuore. Eravamo a Maglie il giorno prima dell'inizio dei ciak: lui era molto stanco ma tramite la produttrice ci fece sapere che non sarebbe andato a dormire senza prima incontrarci e soprattutto conoscere il bambino. Ed è una scena che mi porterò sempre nel cuore: entrammo nel ristorante, salutò me e mio marito e subito si mise in braccio Lorenzo, mio figlio, col quale si trattenne a lungo. Fu un "amore a prima vista", subito ci volemmo bene ed il periodo successivo passato insieme confermò la straordinaria impressione che avemmo di lui.

Lorenzo, è stato fianco a fianco con Mennea nelle riprese: che ricordo ha di quei giorni?
"Pietro passava tanto tempo con mio figlio, anche al di là delle telecamere. Crearono un belllissimo feeling, che aiutò poi mio figlio nel girare le scene, non era certo un professionista. Era incredibile tutto l'entusiasmo che Pietro ci mise: ricordo ancora quando si mise in posizione di partenza, come quando gareggiava sui blocchi, per mimare ed insegnare esattamente a Lorenzo la postura corretta di un atleta. Terminate le scene continuavamo a passare del tempo insieme, fra foto e mangiate insieme".

Da chi lo ha vissuto, e rivissuto tramite una pellicola a lui dedicata, chi era Pietro Mennea?
"Un campione di umanità, oltre che ovviamente sul lato sportivo. L'umiltà, la disponibilità e l'affetto verso mio figlio resteranno vivi dentro di noi.L'ultima volta che ci siamo incontrati fu perchè ci teneva tanto a vedere e salutare Lorenzo, veniva dalle nostre parti e non si fece sfuggire occasione. Senza che noi li chiedessimo nulla: questo era Pietro Mennea".