Pastore: «I cittadini non paghino per disservizi sanità»

Cresce la polemica sulle prenotazioni mediche a pagamento

martedì 2 settembre 2014
Contro la decisione scaturita dall'accordo tra Regione e sindacato dei farmacisti che prevede, a partire da martedì 2 settembre, il pagamento di 2 euro per le prenotazioni e le disdette di esami e visite specialistiche per ogni prestazione sanitaria, interviene il consigliere regionale Franco Pastore: «Un servizio è carente, nel caso specifico i Cup, per tutta una serie di motivi, e le istituzioni cosa fanno? Anziché scusarsi con i cittadini per il disservizio, glielo fanno pure pagare, due euro a richiesta, per prenotare una visita medica.

Ma che questo sarebbe successo si sapeva già da tempo, da mesi. Solo che per correre ai ripari e mettere in campo soluzioni alternative si è arrivati ad oggi, cioè alla vigilia del pagamento di quei due euro, salvo alcune proposte e sperimentazioni in alcuni territori, come quella di coinvolgere i medici di famiglia, anche nella Asl Bat (ma chissà se i singoli medici, al di là delle intenzioni dei loro rappresentanti sono d'accordo). Le intenzioni dell'assessore Donato Pentassuglia sono delle migliori: prevedono una verifica e razionalizzazione delle liste d'attese e, soprattutto, che siano, appunto, i medici di famiglia a fare da interlocutori fra pazienti, loro esigenze e stato di salute, e prescrizioni – prenotazioni per visite specialistiche. Certo, è d'uopo anche il ritorno alla normalità, con la fine delle ferie estive, e la conta delle risorse, anche umane, con le nuove assunzioni. Questi, in ogni caso, sono costi che non spettano ai cittadini – contribuenti, che già a monte pagano le tasse e, al momento, i ticket per i servizi e le prestazioni effettivi, nonché per le richieste.

Poco più di una settimana fa, per la nostra regione era stato motivo di vanto il basso costo della politica (fonte Sole 24 Ore) e, in un mio intervento, ero stato prudente su tale atteggiamento, portando come esempio, proprio quello dei servizi offerti ai cittadini in sanità e ai tanti sacrifici fatti in questo campo dalla nostra regione, imposti dai piani di rientro. Di cosa ci si vanta se può prenotare prima e più comodamente e velocemente chi, al di là della necessità e della gravità del suo stato di salute, non ha alcun problema a pagare quei due euro? Non è il costo in sé, che pure oggi può essere un problema serio, ma è il principio che è inaccettabile e va cambiato il prima possibile e lo si può fare solo non perdendo tempo e mettendosi a lavorare, tralasciando le dissertazioni su quanto possa essere complicato, un passatempo utile solo ad aggirare il problema senza affrontarlo. Le liste d'attesa non sono lunghe, sono addirittura folli, ma stare a contemplarle non le accorcia di un centimetro!».