«Normalità per vivere in autonomia da diversi»

Appello di un lettore disabile, Emanuele Palmitessa. Attenzione sui disagi per i diversamente abili

mercoledì 25 luglio 2012
A cura di Paolo Doronzo
In prima linea nel presentare a chi di dovere le situazioni più problematiche che riguardano i cittadini, è un fondamentale compito cui la stampa non deve sfuggire. In particolare quando riguarda le problematiche delicate e gravissime dei diversamente abili. La diversità vede costretti a determinati comportamenti che esulano dai canoni della 'normalità'. Per ovviare ad una lacerante divisione dicotomica della cittadinanza, sono state inserite dal legislatore italiano, da tanti anni, leggi che servono a rendere obbligatori quegli atti di civiltà, come l'abbattimento delle barriere architettoniche, che valgono la libertà di vivere come tutti, anche chi ha qualche problema in più

Barlettalife si sta mostrando molto attenta ai problemi della disabilità. Infatti all'impegno redazionale sull'argomento, si aggiungono segnalazioni di barlettani direttamente interessati. E' pervenuta in redazione la lettera di Emanuele Palmitessa, ragazzo disabile della nostra città, che si rivolge, in un accorato appello, al Sindaco, alla polizia municipale, ai cittadini barlettani tutti, affinché i disabili di Barletta siano messi in condizione di vivere la propria esistenza con la dovuta indipendenza: "Anche noi abbiamo la nostra autonomia, dobbiamo essere messi nelle condizioni di attraversare la strada, salire i marciapiedi e di lavorare come gli altri, in condizioni di sicurezza – continua Emanuele – Pretendo che i vigili urbani sia davvero vigili, controllando tutto il territorio cittadino". Palmitessa continua affermando quelli che sono i principali atti d'inciviltà, che colpiscono soprattutto i disabili, come gli automobilisti che parcheggiano davanti le rampe dei marciapiedi. Il problema si strugge davanti alla richiesta di 'normalità' per i giovani disabili: "Chiedo che la città sia più attrezzata per ragazze e ragazzi diversamente abili. Lì dove non arrivano la coscienza e il senso civico individuale, spero arrivino prima rampe senza quel gradino di alcuni centimetri che ci rende la vita più complicata di quanto lo sia già".

I media continuino ad accendere i riflettori su realtà così silenziose, ma nello stesso tempo clamorose, nella speranza che nel frattempo vengano superate in primis le barriere culturali, soprattutto da parte dei cittadini.