“Mettiamo in Comune l’educazione finanziaria” a Barletta

Presentato ieri il nuovo programma dedicato a giovani e adulti. La crisi economica e l'etica morale al centro delle argomentazioni

sabato 28 aprile 2012 17.25
A cura di Luca Guerra
Il mondo rischia una grave crisi economica. Il cuore di questa crisi è l'Europa e in Europa l'Italia è l'anello debole. Perché l'Italia è al centro di questa crisi? Tutto nasce da 3 grandi problemi: il debito dello Stato, il rallentamento della crescita economica e la credibilità del governo. Tagliate (poco) le spese e aumentate (troppo) le tasse, ora si dovrebbe stimolare la crescita economica. Ma come? Che cosa possiamo fare per uscire da questa situazione? "Mettiamo in Comune l'educazione finanziaria", il programma di educazione finanziaria dedicato ai giovani e agli adulti e realizzato grazie al lavoro congiunto di PattiChiari, Associazioni dei Consumatori, Comune di Barletta, Diocesi di Trani-Barletta-Bisceglie, Banco di Napoli, Azione Cattolica e UCID è un tentativo di controbattere a questo momento oscuro per l'economia italiana.

Il progetto è stato presentato ieri pomeriggio, in occasione del tavolo di lavoro con le istituzioni, a dire il vero ridondante in alcuni tratti, che si è tenuto a Barletta presso la Sala della Comunità di S. Antonio. All'incontro, moderato da Riccardo Losappio - Direttore Commissione Diocesana Cultura, hanno preso parte l'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie S. E. Rev.ma Mons. Giovanni Battista Pichierri, Giulia Cazzella - Vice Prefetto della Prefettura di Barletta-Andria-Trani, Alessio Martinetti - Ufficio Pianificazione e Sviluppo del Consorzio PattiChiari, Alessandro D'Oria - Direttore Territoriale Banco di Napoli, Antonio Citro - Presidente Diocesano Azione Cattolica di Barletta-Andria-Trani, Antonio Diella - Magistrato, Tommaso Cozzi - Docente di etica sociale ed economia presso la UPRA di Roma, Ruggiero Cristallo - Vice Presidente Nazionale dell'UCID, e il consigliere comunale Antonio Cannito, in rappresentanza del Comune di Barletta. Un progetto che, nella spiegazione del dottor Martinetti, ha preso piede, come immaginabile, dalla crisi economica derivante anche dalla mancanza di un'autentica educazione finanziaria. Idea ribadita dal D'Oria, che ha paragonato una buona gestione economica a quella del medico che non corregge lo stile di vita del proprio paziente: "prevenire è meglio che curare" si potrebbe pensare, anche se in Italia l'economia appare quasi dilaniata da un cancro lungi dall'essere curato.

Ha aperto i lavori l'Arcivescovo di Trani-Barletta-Bisceglie S. E. Rev.ma Mons. Giovanni Battista Pichierri, il quale ha premuto circa la necessità di contemperare i due poli che compongono il territorio del lavoro: l'uomo e l'etica. "In quanto vescovo, ricevo continuamente persone che necessitano di aiuto, perchè esasperate dalla vita e dal lavoro. La Chiesa deve aiutare queste persone, comprendere i drammi familiari moderni, rappresentati nella maggior parte dei casi dalla mancanza di lavoro e soldi per gestire una famiglia. La Chiesa deve accompagnare la storia nel campo del lavoro: penso alla dottrina sociale, il cui punto di partenza è la persona, che deve agire e sentirsi responsabile, appunto deve essere etica: è questo il principio di gratuità espresso da Papa Benedetto XVI nella sua enciclica "Caritas in veritate". Mai come oggi-ha concluso Picchieri- bisogna ristabilire il significato di persona come apertura agli altri, in un'epoca in cui la persona si va vanificando". Un'apertura verso un dialogo che significhi operosità. Contatto che si realizza nelle pieghe del lavoro di gestione del pubblico, le cui caratteristiche sono state evidenziate dalla dott.ssa Giulia Cazzella: "Inutile nascondere il profondo stato di tensione sociale che attraversa il nostro territorio, in particolare nel mondo della piccola impresa e della legalità dell'economia". Un tema che tocca a fondo il mondo barlettano è quello del racket e dell'usura, accennato dalla Cazzella: "Dobbiamo alimentare la sicurezza e rafforzare la coesione sociale. Oggi è indispensabile indirizzare la pubblica amministrazione a una dimensione di solidarietà". Rapporti economici mutati come i rapporti di potere: "Oggi non ci sono più norme e comunità a regolare il tutto: oggi sono i grandi colossi della finanza mondiale a dominare, penso alle super-banche con gestioni oltre i 2000 miliardi di dollari". Il rapporto tra etica e economia, secondo la Cazzella, è il campo sul quale si gioca il ripristino dello stato di diritto. Una visione condivisa anche da Antonio Citro, che ha parlato di uno squilibrio vigente oggi nel rapporto tra bisogni e desideri. "Gli elementi positivi di una comunità economicamente evoluta non devono lasciare spazio alla cupidigia del mercato" ha sottolineato Citro in riferimento all'economia finanziaria come fonte di diritto sociale. Linea perseguita anche dalle parole del dottor Cristallo prima e dell'avvocato Viti poi, alternando le tematiche della parsimonia e della necessità di una migliore regolamentazione nell'economia italiana.

L'educazione finanziaria trattata anche come materia legata all'economia nascente, quella formata dalla classe imprenditoriale "che sarà", raffigurata dagli studenti di oggi e delineata da Tommaso Cozzi: "Credo che oggi si parli con troppa leggerezza di etica e bene comune, spesso identificando erroneamente l'etica con la bontà. Oggi dobbiamo chiederci se il moralmente buono coincida con il tecnicamente valido, in questo caso la tecnica finanziaria. Ogni nostra azione, per quanto raffinata dal punto di vista degli strumenti utilizzati, non coincide sempre con la ricerca di senso". La ricetta per il recupero sul piano dell'educazione finanziaria: "Sappiamo usare il denaro? Questa è la domanda, che deve coinvolgere semplici investitori e specialisti del settore. Dobbiamo comprendere che fine faranno i miei risparmi, specialmente quando sono affidati a chi è legittimato dalla legge a gestirli. Giustizia, equità e temperanza sono le coordinate per una corretta gestione del denaro pubblico". Indicazioni puntuali, in un momento in cui chi ci governa deve tornare ad agire da buon padre di famiglia, espungendo il superfluo e tutelando il necessario (commercio, movimento di denaro) anche a costo di togliere qualcosa a sè stesso: saper fare questo significa essere educati all'uso del denaro non solo tecnicamente, ma anche moralmente. Un invito, più che una conclusione.

Il ciclo di incontri formativi presentati ieri sarà approfondito in quattro appuntamenti successivi:
Giovedì 3 Maggio 2012, ore 20.00: SERVIZI BANCARI E SISTEMI DI PAGAMENTO - c/o parrocchia M.S. Incoronata a Corato;
Giovedì 10 Maggio 2012, ore 20.00: NOI E LA BANCA - c/o parrocchia S. Pietro a Bisceglie;
Martedì 15 Maggio 2012, ore 20.00: RISPARMI E INVESTIMENTI - c/o parrocchia S. Caterina a Bisceglie;
Mercoledì 23 Maggio 2012, ore 19.30: BILANCIO FAMIGLIARE E SOVRAINDEBITAMENTO - c/o parrocchia S. Ferdinando Re a S. Ferdinando.
(Twitter: @GuerraLuca88)
Conferenza "Mettiamo in Comune" © Enrico Gorgoglione
Conferenza "Mettiamo in Comune" © Enrico Gorgoglione
Conferenza "Mettiamo in Comune" © Enrico Gorgoglione
Conferenza "Mettiamo in Comune" © Enrico Gorgoglione
Conferenza "Mettiamo in Comune" © Enrico Gorgoglione
Conferenza "Mettiamo in Comune" © Enrico Gorgoglione
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