Magdi Allam a Barletta a sostegno del centrodestra

Il partito dell’ex giornalista, Io Amo l’Italia, sarà presente alle prossime elezioni comunali. Il giornalista egiziano naturalizzato italiano, ha collaborato con Il Manifesto e La Repubblica

lunedì 4 aprile 2011
Magdi Allam è un giornalista egiziano naturalizzato italiano, ha collaborato con Il Manifesto e La Repubblica prima di diventare vicedirettore del Corriere della Sera. Oggi ha abbandonato il giornalismo per dedicarsi a tempo pieno all'attività politica: è europarlamentare ed ha fondato un movimento politico, Io amo L'Italia, di ispirazione cattolica, molto vicino alle posizioni dell'Udc e del centrodestra più in generale. Allam è esperto di medioriente e nella sua attività giornalistica si è più volte occupato delle crisi arabe prendendo spesso nette posizioni contro alcuni movimenti politici arabi da lui considerati come estremistici. Per questo oggi vive sotto scorta.

Magdi Cristiano Allam arriva nella sala delle conferenze dell'Hotel dei Cavalieri scortato da almeno sei uomini. Lui, minuto e gracile, pare quasi scomparire accanto agli agenti della scorta addetti alla sua sicurezza. Ma l'aspetto non deve trarre in inganno: Allam è uomo duro e tenace, ed è famoso per le sue posizioni nette su questioni delicate come il conflitto israelo palestinese, o il problema politico dell'integrazione e la convivenza tra diverse culture in Europa, in particolare quella araba.

E' qui a Barletta per sostenere con una sua lista la candidata del centrodestra barlettano, Mariagrazia Vitobello; ma, in tutta onestà, non sarebbe ragionevole chiedere ad Allam la sua opinione sul futuro della nostra città senza chiedergli piuttosto un'opinione sulla crisi umanitaria che sta affliggendo il Mediterraneo e le sue coste in queste ore, sulla fuga di immigrati dalla tendopoli di Manduria allestita dal governo e, più in generale, sul futuro dell'integrazione in Europa.
Secondo Allam "è giusto accogliere coloro che si trovano in difficoltà, ma affinché questa accoglienza si traduca in un bene comune deve essere regolamentata. Non è immaginabile che l'Italia possa accogliere milioni di disperati che ci sono sull'altra sponda del Mediterraneo. Noi amiamo quelle persone e proprio perché le amiamo vogliamo che a casa loro ci possano essere le migliori condizioni che incentivino li radicamento nelle loro terre, il mio invito", prosegue Allam, "è un piano di prevenzione affinché non siano costretti ad emigrare... Dobbiamo evitare che all'insegna di un buonismo si diffonda tra noi il razzismo".

Sulle tendopoli di Manduria poi, Allam ha dichiarato: "Io sono preoccupato ogni qual volta si parla di ghetti. Non comprendo qual è la prospettiva. Io sono contrario alle realtà che isolano, che potenzialmente creano conflittualità. Dobbiamo avere una strategia di integrazione, dove le persone che vengono tra noi siano incanalate in un percorso dove l'apprendimento della lingua nazionale, la conoscenza della cultura e la condivisione dei nostri valori, non negoziabili, consenta che ci sia il bene comune, il nostro e il loro."
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla
Magdi Cristiano Allam a Barletta © Tommaso Francavilla