M5S: "Noi le dimissioni a Cascella le avevamo chieste già quattro mesi fa"

Chiariello: "Mesi di nefasto stillicidio"

venerdì 27 marzo 2015
"Sono passati più di quattro mesi dalla prima volta in cui il Movimento 5 Stelle Barletta ha chiesto le dimissioni del Sindaco – interviene Savino Chiariello per M5S sulle ultime vicende politiche barlettane - finalmente, nonostante il leggero ritardo, anche Pasquale Cascella si è reso conto che con una maggioranza così lacerata ed inaffidabile non è più possibile andare avanti. Le dimissioni non giungono all'improvviso ma sono il frutto di scelte politiche nefaste, a cominciare dalla nascita della coalizione di centro-sinistra, sorta esclusivamente per vincere le elezioni e spartirsi le posizioni di potere. Già la travagliata elezione del Presidente del Consiglio Comunale alla prima seduta di questa consigliatura aveva delineato tutte le problematiche interne, per non parlare della rinuncia dell'assessore alla Legalità dopo appena 5 mesi di mandato.

Da allora è stato un continuo stillicidio che ha avuto come unica vittima la città, inerme spettatrice di una amministrazione sempre più in affanno su qualsiasi provvedimento di spessore politico: l'amaro epilogo è andato in scena martedì, quando il sindaco si è visto bocciare per la seconda volta consecutiva
i provvedimenti preliminari dell'ormai desueto Piano Urbanistico Territoriale Tematico/paesaggistico, sostituito dal più recente Piano Paesaggistico Territoriale Regionale. Queste dimissioni sono perciò la naturale conseguenza della fine di una maggioranza che in realtà non è mai esistita e che i pochi provvedimenti degni di questo nome li ha approvati grazie all'apporto responsabile e costruttivo dell'opposizione, Movimento 5 stelle incluso.

Ora forse, la parola tornerà ai cittadini dopo un opportuno periodo di commissariamento che ormai molti barlettani vedono come una liberazione. Al sindaco scomodato inutilmente da Roma per venire a mettere pace nell'inconcludente centro-sinistra locale, chiedo di confermare le proprie dimissioni e sgombrare il campo da tutti gli equivoci, riconsegnando ai cittadini la possibilità di scegliersi i propri rappresentanti nella speranza che i soliti meccanismi di produzione del consenso elettorale, non trovino più terreno fertile in questa città".