Il liceo Cafiero di Barletta in viaggio per Bruxelles

Le classi del linguistico vincono un concorso fotografico nell’ambito della campagna "Reflecting on Europe"

martedì 9 gennaio 2018 14.49
A cura di Antonella Filannino
Stamane, dodici alunni delle classi 5^G, 5^H, 5^M e 5^N del Liceo linguistico-scientifico Carlo Cafiero sono partiti per Bruxelles, a seguito della vittoria di un concorso fotografico, nell'ambito della campagna "Reflecting on Europe".

A sessant'anni dai Trattati di Roma, si torna a parlare di Europa tra i banchi di scuola. «Viviamo un periodo in cui nei più giovani sono evidenti le spinte a sottolineare fattori negativi: traspaiono diffidenza e pessimismo – dichiara la docente d'inglese Rachele Defazio. Noi come educatori dobbiamo combatterli, abbiamo la necessità di riscoprire il valore dell'essere insieme. L'obiettivo è uno solo: confermare ciò che ci unisce e lottare contro ciò che ci divide».

Il concorso fotografico è stato vinto da dodici alunni - tre studenti per ogni classe coinvolta nel progetto. Prima della proclamazione, nessuno conosceva il nome dei partecipanti. I lavori artistici, di fatti, sono stati firmati attraverso un nickname. A decretare i vincitori: una giuria esterna che ha deciso di premiare la pertinenza nonché l'emozione che l'immagine suscitava, tralasciando di contro la tecnica. Come spiega la docente Defazio: «Nessuno poteva immaginare che l'europarlamentare Elena Gentile concedesse ai vincitori la possibilità di partire per Bruxelles». I ragazzi sono da poco arrivati a destinazione, accompagnati dalle insegnanti Rachele Defazio, Teresa Allegretti e la consigliera Giuliana Damato, insignita durante la Conferenza Nazionale dei giovani amministratori italiani, del titolo di Ambasciatrice d'Europa.

«Abbiamo partecipato al progetto come se si trattasse di un semplice gioco - hanno affermato le alunne della 5^H. Nessuno di noi si aspettava di vincere un viaggio in una città bellissima come Bruxelles. Non vediamo l'ora di visitare la sede del Parlamento Europeo, il museo di Magritte piuttosto che il Museo del Fumetto. Ricorderemo per sempre questa fantastica esperienza».