«La manovra colpisce i più deboli», sit-in della Cgil BT

Mobiltazione alle ore 10:00 davanti alla Prefettura di Barletta. Il segretario Antonucci «contro la politica dei tagli»

venerdì 15 luglio 2011
La scure della manovra Tremonti si abbatte, ancora una volta, sul ceto medio della popolazione. Con la stretta a sorpresa sulle pensioni, oltre i 1400 euro sarà dimezzata la rivalutazione, ad essere colpita è la fascia più debole degli italiani. Non solo, la stangata sui risparmi si abbatterà anche sulle famiglie. Nella finanziaria è prevista un'imposta che premia i ricchi e penalizza i piccoli risparmiatori, ovvero, lavoratori dipendenti e famiglie a reddito medio basso. Sono loro, infatti, i cittadini più colpiti dall'aumento dell'imposta di bollo sul deposito titoli che passa da 34,20 euro all'anno fino a 120 euro.

E così, in occasione della manifestazione nazionale indetta dal sindacato davanti a tutte le Prefetture d'Italia per protestare contro la manovra, venerdì 15 luglio, i rappresentanti della Cgil della provincia di Barletta – Andria – Trani si ritroveranno in un sit-in a Barletta, in piazza Real Monte di Pietà, davanti alla sede dell'Ufficio Territoriale del Governo.

"Manifesteremo davanti alla Prefettura – afferma Luigi Antonucci, segretario generale Cgil Bat – perché la manovra economica Berlusconi-Tremonti colpisce, ancora una volta, i più deboli. A pagare, come sempre, sono i lavoratori che già devono ogni giorno fare i conti con il precariato e la cassa integrazione. Non esageriamo se definiamo questo provvedimento sbagliato, iniquo, ingiusto e dal forte carattere recessivo. Non è una manovra economica utile – prosegue il numero uno della Cgil Bat – perché sceglie di tagliare sulle pensioni, sulla sanità, sul pubblico impiego, cioè sul ceto medio. Abbattere i fondi agli enti locali e alle regioni significa compromettere i servizi al cittadino. La politica dei tagli non può più funzionare. Bisogna rimettere in moto il Paese. La nostra proposta – conclude Antonucci – è che si sposti il peso della tassazione fiscale dai pensionati e dai lavoratori verso le grandi ricchezze e le rendite finanziarie. Solo così si troverebbero le risorse per pensare alla crescita del Paese e per rimettere in moto l'economia.