L'Iva cresce, e nella Bat aumenta il rischio usura

Scrive il direttore di Unimpresa Bat, Savino Montaruli. Rischi maggiori per famiglie e imprese

giovedì 22 settembre 2011
A cura di Francesca Piazzolla
Parallelamente al "dibattito politico" circa le azioni confuse che si sta tentando di porre in essere per "salvare" un Paese affossato, si stanno moltiplicando, in particolare nella nostra Provincia e Regione, drammi umani e collettivi dei quali si parla francamente molto poco.

In genere questo è un comportamento tipico consolidato da parte di chi non sa dare risposte ed ecco che l'attenzione viene distolta e dirottata su dibattiti a bassissimo livello localistico.

Eppure dovremmo tutti farci carico di ulteriori significativi mutamenti che si stanno verificando nella nostra Società e nella nostra Comunità locale, in primis il clima di grandissima incertezza e sfiducia che ha bloccato completamente le attività sul territorio e che sarà causa di ulteriori elementi di preoccupazione.

A tal proposito il direttore di Unimpresa Bat, Savino Montaruli, nella sua qualità di Consigliere dell'Associazione Provinciale Antiracket Antiusura, nel corso della riunione tenutasi lo scorso venerdì 16 settembre u.s., presso il comune di Molfetta, nella Sala Gialla di Palazzo Giovine, ha relazionato in maniera compiuta e approfondita anche in merito ai ruoli di chi fa associazionismo, oltre che delle Istituzioni, di fronte alla nuova realtà che sarà fonte di cambiamenti non solo nello stile di vita ma anche nei rapporti sociali. Una relazione molto apprezzata, condivisa soprattutto da parte dei numerosi imprenditori e presidenti di altre Associazioni di Categoria, presenti all'incontro, tanto che il Presidente dello S.C.I.M.P.I.D., Giovanni Di Ruvo ne ha sottolineato l'aspetto relativo ai ritardi dei pagamenti delle Pubbliche Amministrazioni alle Imprese e alle drammatiche conseguenze anche sul fronte occupazionale così come il Presidente di Confesercenti Livio Masciopinto ed altri presenti all'incontro.

Montaruli ha affermato: «E' in atto un forte allarme derivante dagli effetti dei provvedimenti assunti non solo a livello centrale ma anche e forse soprattutto da parte degli Enti locali, anche in relazione a quelli preannunciati e che saranno comunque assunti nel futuro prossimo, specie se "giustificati" con scusanti quali il rispetto del patto di stabilità ovvero i trasferimenti ridotti da parte del Governo centrale. Questi aumenti, a partire da quello dell'aliquota Iva su numerosi beni, anche primari, unitamente agli aumenti delle tasse e tributi locali quali tassa rifiuti e altri balzelli su trasporti, sanità e servizi pubblici, insieme a quelli di assicurazioni, servizi alla persona, carburanti, energia, gas ed altri irrinunciabili per le Imprese e per le Famiglie – ha proseguito Montaruli – sono la mina vagante che alimenta un fortissimo rischio sia per le Famiglie che per le Imprese: quello di ricorrere a fonti di finanziamento illegali, quindi all'usura. Infatti - prosegue il Direttore - proprio in questi momenti di grave crisi economica bisogna evitare che si cada nella rete degli usurai, cosa molto facile. Questo significa che è dovere civico ed istituzionale di ognuno assumere prese di posizione chiare in modo far sentire forte il dissenso verso certi tipi di provvedimenti, quindi contrastandoli non a parole e "a posteriori" come sta accadendo in questi giorni ma al momento opportuno. Pur apprendendo da parte dei commercianti che cercheranno in tutti i modi di non far pesare sul prezzo finale dei beni gli aumenti di Tasse e Tributi locali, compreso quell'1% di aumento dell'Iva che, in seguito a facili speculazioni all'interno della complessa catena della distribuzione potrebbe essere riversato sul consumatore in modo moltiplicato, crediamo che in breve tempo accadrà proprio questo cioè che il peso di questa situazione sarà unicamente riversato inevitabilmente sui consumatori finali, fin qui considerati ancora soggetti passivi e mantenuti estranei rispetto alle decisioni assunte – ha concluso Montaruli».