In via dei Muratori tutti gli animali sono uguali, ma qualcuno è più uguale degli altri

Aldo Musti parafrasa Orwell, e risponde ad una nota giornalistica. «A Barletta non ci facciamo mancare niente»

sabato 1 dicembre 2012
"Via dei Muratori, ovvero la strada che non c'è". Oggi, dopo aver letto la nota pubblicata su una testata locale, la cui conclusione riporto testualmente: «……Tra tavole da correggere, da unificare, che scompaiono. Tra approvazioni di piani, di varianti, di varianti di piano e, forse un giorno accadrà anche questo, di piano di varianti». Spinto dal mio senso civico, segnalo che a Barletta non ci facciamo mancare niente. Così risentito, interviene Aldo Musti, imprenditore sensibile al problema annoso, riguardante via dei Muratori.

Infatti, l'avveniristico piano di variante da lui immaginato, a Barletta non rappresenta affatto una ipotesi fantascientifica, ma una realtà, esistente e sperimentata proprio in "via dei Muratori, ovvero la strada che non c'è", per ben due volte.

Una prima volta: Di recente, quindi una seconda volta...

Strano ma vero, lo stesso cittadino che ha ottenuto il piano di variante e il comune che l'ha concesso, "dimenticano" prima il piano variante, poi "dimenticano" il permesso a costruire, "dimenticano", col finire persino, la delibera di Consiglio Comunale di acquisizione della aree, oggi via dei Muratori.

Pertanto, il primo ricorre al Tar, perché a suo giudizio non è prevista la viabilità di cui al suddetto piano di variante. il secondo, cioè Il comune supporta l'azione del temerario cittadino, con Certificati di Destinazione Urbanistica, e relazioni esplicative dei settori competenti, che dichiarano edificabili un area oggi sistemata a strada pubblica con soldi pubblici, e dichiarano che la stessa strada pubblica, oggi, "Via dei Muratori, ovvero la strada che non c'è", aperta a tutti, non è stata mai realizzata, e non è più prevista.

Ecco, come un secondo piano di variante "in corso", cerca di variare un precedente piano di variante, alla bisogna di un cittadino, e il tutto in nome della illegalità, a conferma che, come diceva "Orwell", tutti gli animali sono uguali, ma alcuni sono più più uguali degli altri.

Le conclusione le lascio ai cittadini-lettori-elettori.