In ricordo di Enzo Capogna, amico di Barletta
Un pensiero di addio per la sua scomparsa
sabato 17 novembre 2018
18.08
«Padre nostro che sei nei Cieli, hai voluto chiamare a Te il mio fraterno amico, l'amico delle vacanze al mare del Salento, Enzo Capogna figlio nobile di Barletta, che lascia nel pianto i figli Riccardo ed Ivana, la moglie Raffaella, i familiari, i tanti che nel lavoro e nella vita di tutti i giorni avevano avuto l'onore, il piacere di vederti fare come odontotecnico, come cuoco, come amante delle piante, come amico, come uomo.
Ricordo le tante belle ore passate insieme a San Pietro in Bevagna, orgogliosi entrambi delle nostre vicine origini, tu Barletta, io Canosa, entrambi con le nostre città vive nel cuore. Rubando le parole a Socrate dico amico caro "L'ora della partenza è arrivata, noi andiamo in direzioni diverse." Tu verso il Cielo che ti ha rubato alla vita ed agli affetti terreni. Noi a continuare questa nostra vita, fatta di gioie e di dolori, che si snoda nel correre del tempo con la sola certezza: la morte. Dio sa quanto hai sofferto in questi ultimi cinque mesi; hai lottato contro il male oscuro del secolo con dignità, con forza, senza perdere la speranza che derivava dalla tua ferma convinzione che la Vita è bella.
Ora i dolori della carne hanno avuto fine, ora Enzo tu ci guardi dal Cielo, benedicendo e proteggendo i tuoi cari, sopratutto i tuoi figli oggi sbandati, avendo perso una cosi forte guida. Riposa in pace amico carissimo, la terra ti sia lieve, lasci qui chi continuerà a volerti bene e a tener vivo il tuo ricordo alzando gli occhi al Cielo».
Nunzio Valentino
Ricordo le tante belle ore passate insieme a San Pietro in Bevagna, orgogliosi entrambi delle nostre vicine origini, tu Barletta, io Canosa, entrambi con le nostre città vive nel cuore. Rubando le parole a Socrate dico amico caro "L'ora della partenza è arrivata, noi andiamo in direzioni diverse." Tu verso il Cielo che ti ha rubato alla vita ed agli affetti terreni. Noi a continuare questa nostra vita, fatta di gioie e di dolori, che si snoda nel correre del tempo con la sola certezza: la morte. Dio sa quanto hai sofferto in questi ultimi cinque mesi; hai lottato contro il male oscuro del secolo con dignità, con forza, senza perdere la speranza che derivava dalla tua ferma convinzione che la Vita è bella.
Ora i dolori della carne hanno avuto fine, ora Enzo tu ci guardi dal Cielo, benedicendo e proteggendo i tuoi cari, sopratutto i tuoi figli oggi sbandati, avendo perso una cosi forte guida. Riposa in pace amico carissimo, la terra ti sia lieve, lasci qui chi continuerà a volerti bene e a tener vivo il tuo ricordo alzando gli occhi al Cielo».
Nunzio Valentino