In lacrime gli studenti dell’Università di Bari: «Non sappiamo come fare»

Arriveranno 200mila euro per borse di studio; previste dilazioni e sospensione degli importi

giovedì 22 settembre 2016
A cura di Rossella Vitrani
Proseguono le polemiche dei giorni scorsi presso l'Università di Bari e un centinaio di studenti si sono riuniti nei corridoi del rettorato per chiedere il dimezzamento delle tasse, che hanno subito un aumento vertiginoso rispetto all'anno precedente.

Tra cartelloni e striscioni i ragazzi in assemblea hanno esposto pubblicamente le proprie difficoltà a causa di spese eccessive, che certo appaiono poco in linea con il diritto allo studio. Megafono alla mano, hanno chiesto un confronto con il rettore Antonio Uricchio, che certo non si è sottratto all'incontro, accogliendo le lamentele di chi ad esempio è costretto a pagare il massimo delle tasse semplicemente perché già in possesso del titolo di conservatorio. «Non sappiamo come fare» hanno detto a gran voce in molti e non sono mancate le lacrime di chi si è detto disperato non sapendo come fare fronte a spese così elevate specie se, come nel caso della facoltà di Medicina, i libri raggiungono costi di 500 euro alle volte. Al coro si è aggiunta la storia di un'altra ragazza, sorda alle volontà del rettore di far posticipare le date di scadenza «Siamo due sorelle iscritte alla stessa università, i miei genitori non sanno dove trovare 1600 euro e, anche se il pagamento è posticipato, non sappiamo come pagarle in un solo mese».



Va aggiunto infatti che oltre al pagamento della suddetta seconda rata, sulle famiglie degli studenti graverà anche il peso della terza rata, senza parare per chi dovrà iscriversi all'anno successivo. A far ancora più amarezza è la concessione agli ex consiglieri regionali, che già usufruiscono del vitalizio, di poter usufruire di un ulteriore sgravio fiscale, in parole povere, pagare meno tasse. Ma si sa, in Italia insomma è così, c'è chi ai privilegi ne aggiunge altri e chi fa fatica a sostenere le spese per permettere ai propri figli di studiare.

Ma arriva una notizia positiva nel marasma generale di quelle cattive. A seguito delle proteste infatti, il cda ha stabilito che «gli studenti che versano in comprovate situazioni di disagio, potranno rappresentare tale condizione chiedendo la sospensione o la dilazione degli importi dovuti» e sono stati già stanziati 200 mila euro per le borse di studio. Le scadenze sono state prorogate dal 30 settembre al 20 ottobre per la seconda rata mentre la terza sarà divisa in due tranche, età da pagare dal 31 ottobre al 21 novembre e l'altra età entro il 28 febbraio 2017. Sono stati confermati poi gli esoneri dei pagamenti totali o parziali a studenti con disabilità, stranieri, rifugiati o richiedenti asilo, studentesse in maternità o con uno o più fratelli iscritti allo stesso ateneo e studenti lavoratori.