“Il tempo è scaduto”, sopratutto per i pensionati

CGIL, CISL e UIL davanti alla Prefettura di Barletta. E' un problema plurale

sabato 8 dicembre 2012
A cura di Paolo Doronzo
Giornata movimentata: la vigilia di una festa che si svolge secondo le tradizioni, non ha distolto le tre principali sigle sindacali italiane, dal protestare contro i tagli ai pensionati. Questa mattina, mobilitazione organizzata da Spi-Cgil, Fnp-Cisl e Uilp-Uil contro i tagli del Governo Monti, davanti alla sede della Prefettura a Barletta. Simili attività si sono svolte in tutte le province italiane. "Il tempo è scaduto". I pensionati stanno pagando un prezzo altissimo e sono duramente colpiti dagli effetti della crisi e dalle misure di rigore finora adottate dal governo: blocco della rivalutazione delle pensioni, introduzione dell'Imu sulla prima casa, tagli al welfare e ai trasferimenti a Regioni ed Enti locali, aumento di prezzi e tariffe. Mobilitazione per dire al governo che "nessuna politica di rilancio sarà possibile ignorando la condizione degli anziani, che costituiscono il 20% della popolazione".

"Saremo in piazza – comunicano i rappresentanti provinciali dei sindacati, Pasquale Gammarota, Francesco Zotti e Francesco Di Leo – per chiedere alle amministrazioni locali e alle forze politiche interventi concreti e urgenti a favore dei pensionati e delle persone anziane. Giovanni Ardito, componente della segreteria della SPI-CGIL, rilascia una dichiarazione ai microfoni di Barlettalife: "Queste manifestazioni sono contro l'azione del Governo Monti che ha bloccato l'adeguamento delle pensioni per il 2012 e 2013, andando a vessare sui pensionati che già non se la passano benissimo. Evitando invece di orientarsi verso decisioni come una patrimoniale, soprattutto sui grandi patrimoni". Una delegazione è stata ricevuta dal Prefetto, che poi provvederà a trasmettere un documento a Roma.

"Giornata in cui si sottolinea la richiesta di tutela per queste fasce di popolazione – così Maria Campese, assessore regionale - Si accendono i riflettori su problematiche che riguardano tante questioni: la precarietà, disoccupazione, redditi bassi, pensioni. Necessità di mettere mano a forme di assistenza per quelle fasce di popolazione che non sono tanto strette, perché oggi in Italia è in sofferenza la stragrande maggioranza della popolazione. Realizzare finanziarie che non vadano a colpire chi è già in stato di necessità, in questo caso i pensionati". Infatti, i pensionati molto spesso devono accollarsi il mantenimento economico di figli e nipoti, colpiti dai problemi del lavoro. Quindi un problema plurale, che ne racchiude molti altri.

"E' un'età in cui si avrebbe bisogno di cure, di assistenza – continua la Campese - invece c'è la necessità economica di assistere gli altri e non potersi garantire assistenza per sé".