Il mondo arabo fra grammatica e cultura

Corso di lingua araba organizzato dal Centro Studi Normanno-Svevi di Bari. Previste 10 borse di studio per i barlettani che aderiranno

domenica 23 gennaio 2011
A cura di Ida Vinella
Un'opportunità per conoscere non solo la lingua e la grammatica di un popolo lontano dal nostro, ma anche per sconfiggere un atavico pregiudizio nei confronti di una cultura ricca e preziosa di pari dignità al mondo europeo. Con questi presupposti sono state progettate una serie di lezioni per conoscere il mondo arabo, dall'alfabeto alla letteratura, dalle nozioni di grammatica ad approfondimenti sul versante religioso, organizzato e fortemente voluto dal Centro Studi Normanno-Svevi di Bari, in collaborazione con il Comune di Bari, il Comune di Barletta e la facoltà di Lingue dell'Università degli Studi di Bari. In particolar modo, il Comune di Barletta ha messo a disposizione 10 borse di studio per i barlettani che vorranno aderire all'iniziativa. Per tutti gli altri il costo di iscrizione corrisponde a 50 euro, per una durata complessiva di 60 ore che si svolgeranno da inizio febbraio presso le aule della Facoltà di Lingue. Al termine del corso verrà rilasciato un attestato ai partecipanti, mentre gli studenti universitari avranno modo di ricevere crediti formativi.

Le lezioni forniranno un'infarinatura di base di lingua, non abbastanza per poter parlare fluentemente arabo, ma necessarie per leggerlo e comprenderlo: durante il corso verranno letti stralci di poesie, testi in lingua, supportati dalla lettura in traduzione di interi brani, per approfondire la conoscenza teorica della letteratura e della storia della civiltà arabo-islamica, con un particolare riferimento ai rapporti fra mondo arabo e la nostra regione.

Un'opportunità che il Centro Studi Normanno-Svevi di Bari ha fortemente propugnato per coinvolgere una fascia di possibili interessati che non si limiti ai soli studenti dell'università, ma che possa stimolare l'interesse di comuni cittadini di qualsiasi età: anzi, sarebbe auspicabile una viva partecipazione da parte di quelle categorie – forze dell'ordine, insegnanti, ecc. – che più di altri per il loro mestiere sono fisicamente a contatto con cittadini di origine araba. Così il corso sarebbe un incentivo a prevenire scortesi disparità, a scardinare falsi pregiudizi, ad avvicinare la mentalità di un comune cittadino pugliese al mondo culturale spesso discriminato dell'arabo.