Il Castello inaccessibile è illegale

Il “vincolo” contro le barriere architettoniche sia “opportunità”

venerdì 11 aprile 2014
A cura di Paolo Doronzo
La vita per le strade di Barletta non è certo facile per i disabili, gli anziani, i genitori con passeggini. Lo abbiamo detto tante volte, l'inciviltà dei barlettani che occupano i marciapiedi, le rampe e i posti riservati ai disabili, unite alla carenza di politiche istituzionali per l'eliminazione delle barriere architettoniche in città, crea una miscela che di certo non da una buona immagine di sé anche a potenziali visitatori.

Troppe volte sono tornato sull'argomento, ma lo farò finchè non si attuino le moderne politiche sociali, che vanno verso l'inclusione, e soprattutto la legge. Attenzione infatti, non si tratta di un semplice dovere morale ma di obblighi normativi. Come l'art. 24 della L. n. 104/92 riferendo l'obbligo per l'ente locale, in questo caso il Comune di Barletta, di garantire l'accessibilità in tutti gli edifici pubblici; naturalmente anche quelli di valore storico-artistico, magari trattandoli con maggiore cautela nella progettazione di soluzioni da condividere con la Sopraintendenza regionale ai Beni Culturali. Ma non vedo difficoltà su questo.

Museo Reina Sofia - Madrid
Riferiamo allora di una grave situazione d'illegalità: il castello di Barletta è per buona parte inaccessibile. Il museo civico sorge su di una ripida scalinata e non è presente l'ascensore. Anche l'utilizzo dei sotterranei del castello , adibiti a spazio espositivo e che tende a esaltare ancora di più il valore storico-artistico del castello di Barletta, l'accesso alle sale lettura della biblioteca come tutta la parte superiore del Castello sono strutture non consone alle norme di legge che prevedono l'abbattimento delle barriere architettoniche nei luoghi pubblici recentemente ristrutturati.

Il museo civico è aperto ormai da 4 anni illegalmente. Nelle tavole di un recente progetto era stato individuato lo spazio per posizionare l'ascensore, soluzione migliore per risolvere il problema, ma mai prevista nei fatti. Inutile dire che qualunque altra soluzione risulterebbe solo come una pezza a colori, che rimanderebbe solo un problema che necessita urgente soluzione nel senso della piena inclusività sociale. In molte strutture antiche d'Italia e d'Europa, le ascensori sono parte dell'abbellimento del luogo, pensiamo al Museo Reina Sofia di Madrid.

Il "salto" deve essere prima di tutto culturale: le norme non devono essere più vissuti come 'vincoli' ma come 'opportunità' utili a tutti. Speriamo che l'Amministrazione Cascella, da subito presentatasi connotata dal rispetto delle leggi, possa dare definitiva soluzione alla questione del Castello, anche in vista del perfezionarsi del Piano triennale dei Lavori Pubblici 2014-2016.