Giustizia svenduta: condanna a 16 anni per Nardi, nove anni per Di Chiaro

Il tribunale si è pronunciato nel pomeriggio di oggi

mercoledì 18 novembre 2020 19.48
Sono pesanti le condanne inflitte dal tribunale di Lecce agli imputati del processo sulla "giustizia svenduta" che ha creato scompiglio nel tribunale di Trani.

I giudici della seconda sezione penale del Tribunale di Lecce (presidente Pietro Baffa, relatore Valeria Fedele, a latere Silvia Saracino), al termine della camera di consiglio, si sono espressi condannando tutti gli imputati a pene che vanno dai 16 anni e 6 mesi ai 4 anni e 3 mesi.

La condanna più pesante è quella comminata all'ex giudice per le indagini preliminari Michele Nardi: per lui la pena è di 16 anni e 6 mesi di reclusione con interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per lui i pubblici ministeri avevano chiesto la condanna a 19 anni e 6 mesi.

Condannato anche l'ispettore di Polizia in servizio al commissariato di Corato Vincenzo Di Chiaro: per lui pena a 9 anni e 7 mesi. Anche per lui disposta l'interdizione perpetua dai pubblici uffici. Per lui la Procura aveva chiesto una condanna a 10 anni e 8 mesi

Confermata la condanna a 6 anni e 4 mesi richiesta dalla Procura per l'avvocatessa barese Simona Cuomo. Dovrà lasciare l'avvocatura.

Anche per Savino Zagaria (ex cognato del giudice Antonio Savasta, condannato a sua volta a 10 anni con rito abbreviato) e Gianluigi Patruno, il tribunale ha accolto le richieste dei pubblici ministeri. Dovranno scontare rispettivamente la pena a 4 anni e 3 mesi e 5 anni e 6 mesi.