Garibaldi e la Brigata Barletta

Formata da volontari, fu costituita nel 1866

martedì 4 gennaio 2011 12.57
A cura di Tommaso Francavilla
In occasione dei 150 anni dell'unità d'Italia, è doveroso ricordare che anche Barletta diede il suo contributo al Risorgimento. La nostra città fu scelta come sede di reclutamento dell'Italia Meridionale di volontari combattenti per la terza guerra di indipendenza del 1866.

In occasione della costituzione della Brigata, Domenico Garibaldi (soprannominato Menotti dal padre, in onore del noto patriota), figlio dell'eroe dei due mondi, giunse alla stazione ferroviaria, accolto da una folla festante e dagli stessi garibaldini, presso il piazzale antistante, denominato Piazza della Libertà. Dopo la cerimonia fu accompagnato dalla folla fino alla casa del Cav. Vito Cafiero, che lo ospitò. In un solo giorno a Barletta arrivò una moltitudine di giovani volontari che, raggiunse il ragguardevole numero di 12000 reclute, tanto che il sindaco Nicola Parilli fu costretto a trovare degli alloggi di fortuna. I volontari appartenevano a tutte le classi sociali, tra loro c'erano contadini, medici, avvocati, preti, studenti. Furono costituiti, in quei giorni, il IX e il X Reggimento dei Volontari Garibaldini che presero il nome di «Brigata Barletta». Il IX Reggimento, il 29 Giugno, si diresse a Bergamo, per poi spostarsi il 7 Luglio, con Giuseppe Garibaldi, a Rocca d'Anfo. Il X Reggimento partecipò con successo a sanguinosi scontri e occupò importanti posizioni nemiche. Bezzecca fu presa e riconsegnata al suolo della Patria.

Allo scioglimento della Brigata Barletta, Menotti Garibaldi restituì la gloriosa bandiera del IX Reggimento, decorata al valor militare. Dopo l'unità d'Italia, i reduci garibaldini non furono abbandonati da Garibaldi, che si interessò a farli inquadrare nel Regio Esercito e a far avere loro pensioni di guerra.
La Brigata Barletta fu ricostituita alla vigilia della Prima Guerra Mondiale,e fu impiegata dal 1915 al 1918 in varie battaglie, tra cui la IX Offensiva dell'Isonzo, ma questa è un'altra storia...