Frutti di mare scongelati, non erano idonei al consumo

Ancora un'operazione della Guardia di Finanza

martedì 20 aprile 2010 11.21
I Militari della Stazione Navale della Guardia di Finanza di Bari, proseguono incessantemente la serie di intensi controlli, di polizia economico finanziaria, in mare e lungo la fascia costiera della provincia di Bari.In particolare i finanzieri hanno segnalato all'Autorità Giudiziaria i responsabili di due centri di depurazione di mitili per aver sorpreso due soggetti intenti a scongelare un grosso quantitativo di prodotto ittico in un luogo non autorizzato, utilizzando acqua di mare. I quasi trentacinque chilogrammi di pesce sequestrato, a seguito dell'intervento del personale medico veterinario dell'A.S.L. della Provincia BAT, veniva giudicato non idoneo al consumo umano.

Durante alcuni controlli in mare si è potuto rilevare che alcuni pescatori, non autorizzati e con attrezzatura non consentita, erano intenti in una battuta di pesca subacquea del riccio di mare, avendone catturati circa settecento esemplari, nella quasi totalità in misura ridotta a quella consentita dalle vigenti normative. Inevitabile il sequestro ed il ritorno alla libertà degli echinodermi in quanto ancora vivi.

Nei prossimi giorni, proseguirà ancor più intensamente, l'attività della Stazione Navale di Bari per la tutela dell'ambiente marino, del patrimonio ittico e degli onesti operatori di settore.
In altre distinte operazioni sono state verbalizzate:
due persone a bordo di unità da diporto per violazioni alle norme che disciplinano la tenuta dei previsti documenti; due soggetti per violazioni alle norme sulle dotazioni di sicurezza; due soggetti per violazione al codice della navigazione ed infine un soggetto che trasportava a bordo di un automezzo kg.6 (sei) di prodotto ittico della specie "seppie" in assenza della necessaria documentazione igienico sanitaria attestante la rintracciabilità del prodotto che successivamente è stato posto sotto sequestro.

L'impagabile attività della Stazione Navale di Bari, ha portato, nel porto del capoluogo barese, alla scoperta di un'area demaniale, interessata dall'abbandono di pneumatici fuori uso comunemente utilizzati da camion e autovetture. Inevitabile il sequestro dell'area interessata pari a circa 30 mq.