Francesco Inchingolo: «Il professor Ennio Giannì, il pioniere dell'ortodonzia»

Il sentito ricordo del medico barlettano, per il professore appena scomparso

lunedì 30 maggio 2016
«Carissimi Colleghi Vi comunico che l'altra notte è venuto a mancare il professor Ennio Giannì nostro docente del Master di Bari. Viveva a Ponteranica in provincia di Bergamo. I funerali si sono tenuti il 24 maggio 2016». Uno scarno comunicato giunge dal prof. Francesco Inchingolo ai suoi più stretti contatti. Lo stimato professionista barlettano ricorda dunque un medico maestro vecchio stampo, vero e proprio pioniere dell'ortodonzia e della chirurgia maxillo-facciale.

Giannì è stato uno dei medici più importanti in campo internazionale. E' stato primario, poi professore e preside universitario, infine professore emerito della Università Statale di Milano. Gallipolino, classe 1919, era stato in Spagna sia in Francia prima di raggiungere la Lombardia fino alla sua Bergamo, dove risiedeva da almeno quattro lustri. Stimatissimo in tutto il mondo, anche nella lontana Cina, Ennio Giannì è da tutti ritenuto il fondatore della ortodonzia moderna con importantissime ricerche svolte sulla cefalometria e sulla diagnosi ortodontica, che i più riconoscono aver cambiato definitivamente i protocolli terapeutici.

Ampi riscontri internazionali hanno definitivamente consacrato un impegno di tutta una vita, un impegno di onore del giuramento di Ippocrate declinato in una coscienza cristallina. Non isolato luminare ma allegro insegnante, ha il merito di aver dato origine ad una stirpe di studenti meritevoli che ne hanno raccolto insegnamenti e bravura condividendone, nel corso del tempo, premi e riconoscimenti internazionali. «Un maestro è definito tale perché viene subito visto come la miglior persona di cui fidarsi - conclude il prof. Inchingolo, con una punta di tristezza - e un professionista agisce in tutta la sua vita professionale rivedendo nella sua mente gli insegnamenti e l'umanità dei suoi maestri. Non esiste alcuna età in cui abbia potuto considerare di dimenticare il mio professore e mi vedo sempre come studente ad apprendere con gioia. Adesso la pratica medica ha perso un uomo buono e un professionista luminoso».