Discarica abusiva a Margherita di Savoia, denunciata un'imprenditrice di Barletta

L'area è sottoposta a vincolo paesaggistico

martedì 2 febbraio 2016 18.28
Una discarica abusiva scoperta dai Carabinieri che, per la prima volta in Italia, hanno utilizzato un drone dotato di un geolocalizzatore, è stata scoperta a Margherita di Savoia. Con la collaborazione dei militari del Noe, il Nucleo Operativo Ecologico, è stato posto sotto sequestro un suolo di due ettari in località Cannafesca, a poca distanza dalla spiaggia, che era ricoperto da una grande quantita' di rifiuti speciali. E' stato accertato che l'area era stata ricoperta da oltre 50.000 metri cubi di materiali inquinanti, costituiti da fresato d'asfalto ed inerti da demolizione. La massa di rifiuti ha causato l'innalzamento del suolo per oltre 2,5 metri. L'area, tra l'altro, si trova in una zona con vincoli paesaggistici.

I Carabinieri hanno così denunciato la legale rappresentante di una società operante nel settore dell'edilizia, la barlettana Z.F., che è stata deferita in stato di libertà e accusata di gestione di rifiuti non autorizzata nonché di realizzazione di opere edili su area sottoposta a vincolo paesaggistico. La società edilizia, inoltre, millantava un permesso a costruire un complesso edilizio: permesso che non avevano e che, soprattutto, non potevano avere visto che la zona era sottoposta ad un vincolo paesaggistico. Sono stati calcolati in circa 4 milioni di euro i costi inerenti il legale smaltimento di tutti i rifiuti speciali rinvenuti stoccati sull'area sequestrata.

Sul caso è intervenuto il presidente di Legambiente Puglia, Francesco Tarantini: "La nostra regione continua ad essere martoriata dalle discariche illegali e il sequestro effettuato a Margherita di Savoia dal Nucleo Operativo Ecologico di Bari è l'ennesima conferma. Chiediamo che si proceda subito alla caratterizzazione ambientale del sito e poi alla sua messa in sicurezza e/o bonifica, visto che l'area si trova a poche centinaia di metri dalla foce del fiume Ofanto, nell'omonimo Parco fluviale regionale" Sebbene in Puglia non si arresti il capillare lavoro di monitoraggio delle forze dell'ordine e della magistratura nell'attività di contrasto dei reati ambientali, desta preoccupazione il recente decreto legislativo sulla razionalizzazione delle Forze di Polizia che ha come conseguenza l'assorbimento del Corpo forestale dello Stato nell'Arma dei Carabinieri. "Ci auguriamo – ha proseguito Tarantini – che questo cambiamento sia sfruttato nel modo più utile per realizzare finalmente un Corpo di Polizia specializzato nel contrasto delle illegalità ambientali. Le enormi competenze del Corpo Forestale insieme a quelle dei Carabinieri debbono essere valorizzate per avviare una nuova stagione di lotta contro tutte le forme di criminalità ai danni dell'ambiente e della collettività, avvalendosi anche degli strumenti offerti dalla nuova legge sugli ecoreati".