Depositive: il deposito barlettano che cerca di resistere attraverso l’arte

Un contenitore d'arte che trasforma il grigio in colorata creatività

lunedì 22 marzo 2021
A cura di Gaia Paolillo
Era il 1° dicembre 2020 quando sulle home di alcuni social è spuntato questo profilo dal nome Depositive. La prima foto su Instagram: un piccolo deposito quasi interamente vuoto ed una foto scatta in bianco e nero con la didascalia: "Deposite diverrà un box in cui toccare i pensieri e vedere le emozioni dell'ultimo anno, guardando con doverosa fiducia al futuro".

Angelo Mastropierro, in arte anche Angelo Nass, che nella vita si occupa di organizzazione di eventi e di musica, inaugura così la sua idea.

Non si capisce bene quale sia la mission di Depositive, ma incuriosisce tutti e tutti ne sono attratti.

Angelo racconta che vivendo d'arte, di musica e d'eventi, ha dovuto temporaneamente fermare il suo lavoro. Ed è proprio nello sconforto che vengono le idee. In questo periodo di stallo, il dj barlettano ha deciso di ripulire un box di famiglia ed una volta svuotato, difronte a tutto quel vuoto, chiacchierandone con gli amici, ha deciso di farne qualcosa.

"Tutto è nato per gioco" dice Angelo. "Perché non dipingiamo i muri" ha proposto ai suoi amici più cari. Presto è stato fatto. I ragazzi pian piano hanno incominciato a postare i disegni fatti sui muri ed attirare la curiosità dei più creativi.

Arrivano tante richieste: chi voleva dipingere, chi scrivere delle frasi e qualcuno solo guardare un po' d'arte. Arrivando a contare una cerchia di circa 50 persone, Angelo ha deciso di creare una lista prenotazioni, per rispettare tutte le limitazioni dovute al Covid, senza rinunciare a fare arte.

Depositive ha coinvolto moltissimi giovani della nostra cittadina. Pian piano il bianco e nero della prima foto è sparito e tutto il deposito si è colorato della positività di cui c'era bisogno.

Quando lo spazio finirà?
«Dopo aver disegnato e dipinto anche sul soffitto, il progetto è quello di esportare Depositive. Questo significa abbellire angoli della città, il lungomare, valorizzarli attraverso la filosofia del colore. Difatti è anche iniziata una collaborazione con il lido Maadhoo».

Angelo guarda questo deposito come una testimonianza artistica, una traccia storica nella nostra città, il simbolo di una generazione che sta cercando di resistere dando sfogo alla creatività, canalizzando le emozioni negative di questo periodo in energia positiva.

Alla domanda cos'è Depositive potremmo rispondere: è un contenitore d'arte che potrebbe trasformarsi in un laboratorio per bambini, set per video e/o fotografie. Poi, tra qualche anno potremo ricordarlo anche come la traccia di chi tra una pennellata e l'altra, ha cercato di vivere durante la pandemia.