Damiani: «Ancora ritardi nell'attivazione dei Covid Point farmaceutici in Puglia»

«La possibilità di eseguire i test nelle farmacie è un'opportunità irrinunciabile che andava colta già da tempo»

venerdì 5 marzo 2021 14.33
«Il contagio da Covid-19 dilaga in Puglia ma ai piani alti della Regione sembra non interessare a nessuno. Apprendo allibito, dai rappresentanti di categoria dei farmacisti, che dopo oltre un mese dalla ratifica dell'accordo per l'esecuzione dei test rapidi nei Covid Point il servizio non è stato ancora attivato a causa del mancato collegamento con la piattaforma informatica». Lo denuncia il senatore di Forza Italia, Dario Damiani.

«Una vicenda inqualificabile - prosegue - che va avanti da tre mesi ormai, e che speravamo avesse trovato soluzione con la delibera regionale del 2 febbraio scorso. Provvedimento che tra l'altro era stato emanato già con quasi due mesi di ritardo rispetto alla firma del protocollo. Il tracciamento rapido e a tappeto dei casi positivi è uno strumento indispensabile per tentare di arginare la diffusione del virus e impedire ulteriori restrizioni sui territori.

La possibilità di eseguire i test nelle farmacie, presidi sanitari di prossimità per i cittadini in ogni comune, è un'opportunità irrinunciabile che andava colta già da tempo, prima che la terza ondata della pandemia tornasse all'attacco. Proprio per questo motivo noi di Forza Italia avevamo presentato un emendamento, approvato nella finanziaria, con la proposta dei test rapidi in farmacia: soluzione adottata subito con successo da tante regioni, tranne la Puglia, che continua a distinguersi per inadeguatezza e mancata tempestività nel contrasto al virus.

È inaccettabile che meri problemi tecnici di collegamento a una piattaforma informatica possano bloccare per mesi un servizio di monitoraggio che sarebbe utilissimo. Da tempo abbiamo chiesto che di questi e altri disservizi ormai cronici nella gestione della pandemia in Puglia si occupi il ministero avviando un'indagine e torniamo a chiederlo con maggior forza dopo quest'ultimo schiaffo alla tutela della salute dei cittadini».