Da ex convento a ex caserma, e infine Archivio di Stato: a Barletta conservati cinque secoli di storia

Intervista ad Adriano Buzzanca, direttore dell'Archivio di Stato di Bari e delle Sezioni di Barletta e Trani

mercoledì 24 dicembre 2025
A cura di Anna Dicorato
La sede di Barletta dell'Archivio di Stato di Barletta-Andria-Trani, inaugurata il 31 marzo 2025, con l'autorevole presenza del Ministro della Cultura Alessandro Giuli, è situata nel cuore della città, in via Manfredi 22, all'interno dell'ex convento di S. Giovanni di Dio, poi ex caserma Stennio, ristrutturata grazie ad un finanziamento statale di 5 milioni di euro. La struttura è parte superstite di un ampio complesso monumentale la cui antica denominazione è la chiesa S. Lazzaro de' Leprosi dei Cavalieri di San Lazzaro e sede del monastero dei Padri Celestini. Nella scelta allora fatta hanno avuto un ruolo sia considerazioni di natura storica che valutazioni strategiche proprie del contesto e delle priorità all'epoca individuate.

"Dare una nuova sede all'Archivio di Stato di Barletta è stato un ambizioso progetto avviato dai miei predecessori, a cui è stato dato nuovo impulso dalla Direzione generale Archivi. Infatti, con il prezioso supporto del Direttore Generale Prof. Antonio Tarasco, della instancabile Direttrice del Servizio I Dott.ssa Maula Sciri si è riusciti a far ripartire i lavori della ex Caserma Stennio." racconta il nuovo dirigente dell'Archivio di Stato sezione Barletta Adriano Buzzanca. Le attività di ripristino hanno visto anche l'impegno del Dott. Buzzanca sin dal suo insediamento avvenuto nell' agosto 2023: "Attività svolte insieme a tutto il personale che ringrazio con vivo apprezzamento e gratitudine per l'eccellente lavoro svolto nonché al sostegno ricevuto dal Soprintendente Archivistico e Bibliografico della Puglia dr. Marco Giacomo Bascapè e dai colleghi della Soprintendenza Archivistica e Bibliografica della Puglia. Anche l'amministrazione Comunale di Barletta, il Sig. Sindaco Cosimo Damiano Cannito, l'Assessore alla Cultura Oronzo Cilli, hanno mostrato grande vicinanza durante il percorso dei lavori che hanno interessato l'immobile."

Il nucleo originario e più consistente della documentazione è costituito dal deposito delle carte dell'Archivio Storico del Comune di Barletta relative al periodo che va dal 1750 al 1980, con oltre due secoli di storia della città. Nella Sezione si conservano inoltre le carte del Giudicato circondariale di Barletta dal 1800, dell'Ufficio di conciliazione di Barletta, della Pretura di Barletta del 1800, i ruoli matricolari e liste di leva dei comuni di Andria, Barletta, Bisceglie, Canosa, Corato, Minervino Murge, Molfetta, Ruvo di Puglia, Spinazzola, Terlizzi e Trani, e archivi di vari enti soppressi, atti catastali di ben 46 comuni della provincia, opere pie e congregazioni di carità.

Tra le carte spiccano anche testimonianze legate alla celebre Disfida di Barletta (1503), memoria fondativa della città, e alla peste del 1630, documentata anche attraverso il sepolcreto della Chiesa di Sant'Andrea, in cui furono sepolte decine di vittime.

L'archivio contiene documenti importanti per la conoscenza e ricostruzione della storia del territorio delle sue configurazioni e delle sue trasformazioni. Documentazione che permette di ricostruire la vita economica amministrativa e religiosa della città nell'arco di quasi 500 anni, dagli inizi del XVI secolo all'immediato secondo dopoguerra.

"Penso che questa nuova sede dell'Archivio - in una città così ricca di tradizioni storiche e culturali, quale è Barletta - rappresenti un punto di riferimento per la collettività, gli studiosi, gli storici e tutti coloro che sono interessati alla storia di questa provincia e del suo territorio attraverso l'importante patrimonio culturale già accessibile e fruibile. Infatti, Barletta sin dal passato è stata un importante punto di riferimento per ciò che concerne la documentazione amministrativa e catastale." le parole del Dirigente Buzzanca che esplicano l'importanza per Barletta e i suoi cittadini della presenza dell'Archivio nel loro territorio.

L'Archivio di Stato è aperto al pubblico per la consultazione dei documenti e per la fruizione della nuovissima sala studio presente al suo interno (entrambi accessibili su prenotazione). La disponibilità libera della sezione, è importante non solo per la valorizzazione del patrimonio documentale di grande rilievo ma anche per rafforzare il legame tra istituzioni e cittadini.