Crollo di via Canosa, Lodispoto: «Barletta detiene il triste primato delle vittime per i crolli»

La nota del presidente della provincia BAT: «Una delle tragedie della mala edilizia più sanguinose e laceranti dell'Italia del secondo dopoguerra»

mercoledì 16 settembre 2020
«Nel 61° anniversario del tragico crollo di Via Canosa a Barletta, 16 settembre 1959, la Provincia di Barletta Andria Trani si unisce al momento di riflessione promosso come ogni anno dal Gruppo di lavoro fra i Parenti delle 58 innocenti Vittime nel solco della ricerca storica quale motore di educazione al rispetto della legalità contro ogni forma di mala edilizia nel settore privato ed in quello pubblico». A scrivere nel giorno della ricorrenza da quel drammatico avvenimento è il presidente della provincia di Barletta-Andria-Trani, Bernardo Lodispoto.

«Le analisi culturali e scientifiche di quella tragedia - prosegue Lodispoto - hanno consentito di porre le basi per una sempre maggiore diffusione, specie fra i giovani attraverso il mondo della Scuola ed il sistema dell'informazione, delle buone prassi rispettose della vita umana e di regolamentazioni strettamente correlate a questi obiettivi comuni e condivisi sul Territorio.

Purtroppo Barletta detiene il triste primato delle vittime per i crolli di civili abitazioni (Via Magenta 1952 con 17 vittime, Via Canosa nel 1959 con 58 morti, Via Roma nel 2011 con 5 vite spezzate). Va dato merito all'impegno del Gruppo di lavoro, operante e strutturato, l'aver prodotto la pubblicazione di un libro che riassume nelle prime pagine dei giornali dell'epoca tutto il dolore di un'intera Nazione, agli occhi del mondo e dell'opinione pubblica, verso una delle tragedie della mala edilizia più sanguinose e laceranti dell'Italia del secondo dopoguerra.

L'impegno della Provincia di Barletta Andria Trani in tal senso - conclude Bernardo Lodispoto - consente proprio in queste ore che sia una scuola, il Polivalente di Barletta, a beneficiare di questa rinnovata cultura della sicurezza alla vigilia della riapertura, con ingente sacrificio di maestranze e di risorse finanziarie: un esempio attualissimo e dunque di riferimento».