Criminalità organizzata, nella Bat attenzione a imprenditoria e fondi europei

Diramata la relazione per il primo semestre 2021 della Direzione Investigativa Antimafia

giovedì 7 aprile 2022 10.25
A cura di La redazione
La Direzione Investigativa Antimafia ha inviato la consueta relazione semestrale al Parlamento. Per il primo semestre del 2021, facendo una panoramica sull'intero territorio nazionale, si registrano da un lato azioni meno cruente e una riduzione dei comportamenti criminali in grado di provocare allarme sociale, dall'altro però appare sempre più evidente "la tendenza dei sodalizi mafiosi a una progressiva occupazione del mercato legale".

Un ruolo centrale viene giocato anche dal web: "È sempre più frequente l'uso dei social network per condividere messaggi testuali e frammenti audiovisivi espliciti di ispirazione camorristici".

Nel report viene dedicato un approfondimento anche alla provincia di Barletta-Andria-Trani (è possibile consultare di seguito l'estratto del documento originale).

"Al fine di prevenire e bloccare le effervescenze operative e gli insaziabili "appetiti" della criminalità organizzata su questa particolare area geografica i riflettori sono puntati sull'eccellenza del tessuto economico-produttivo a rischio di ripercussioni negative anche a seguito dell'emergenza da COVID-19. Sotto questo profilo permangono, anche nel semestre, le criticità connesse alla zona litoranea Margherita di Savoia - Barletta - Trani - Bisceglie, dove insistono le prevalenti attività turistiche e di ristorazione, nonché quelle legate all'entroterra rurale della provincia gravato da una forte incidenza di reati predatori, danneggiamenti ed estorsioni che affliggono soprattutto il settore agricolo. In quest'ultimo ambito il fenomeno della micro e macro criminalità è divenuto pressante e pericoloso per la stessa incolumità degli agricoltori stante la consumazione dei crimini con l'intimidazione ed il ricatto. A tale campanello d'allarme si aggiunge, altresì, quello relativo al pericolo della pervicace interferenza della criminalità nell'impiego distorto dei fondi europei".

Per quanto riguarda invece il mercato degli stupefacenti, questa la fotografia registrata dalla DIA a Barletta:

"L'analisi delle dinamiche criminali conferma l'assenza nell'area di Barletta di evidenti contrapposizioni tra i locali sodalizi sebbene si registrino segnali di instabilità confermati tra l'altro dai rinvenimenti di armi ed episodi di violenza. Nel barlettano l'efficacia dell'azione repressiva condotta dalle Forze di Polizia e dalla Magistratura ha reso acefalo il clan CANNITO-LATTANZIO. Ne è conferma la sentenza di condanna del 30 giugno 2021 relativa all'operazione "Nabucodonosor" (2019) che aveva evidenziato come il mercato degli stupefacenti fosse gestito non solo dal citato clan (che prevalentemente curava il mercato della cocaina), ma anche dai sodalizi ALBANESE, SARCINA e LOMBARDI".

Tra gli obiettivi c'è un rafforzamento delle verifiche per prevenire infiltrazioni nell'ambito del demanio costiero:

"Per prevenire i tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nel tessuto socio-economico il 14 maggio 2021 la Prefettura Barletta-Andria-Trani ha stipulato un Protocollo di Legalità con l'Autorità di Sistema Portuale del Mare Adriatico Meridionale di Bari, Brindisi, Manfredonia, Barletta e Monopoli. L'accordo prevede l'estensione delle verifiche antimafia agli affidamenti, ai contratti, alle autorizzazioni ed alle concessioni demaniali anche sotto la soglia prevista dalla Legge. Tutto ciò a garanzia della massima legalità e trasparenza nella gestione degli appalti pubblici e delle procedure concorsuali, promuovendo il rispetto delle discipline antimafia in materia di anticorruzione e migliorando l'interscambio informativo tra le Pubbliche Amministrazioni coinvolte".