Poltrone, nomine e nuove scelte politiche: ecco i temi del Consiglio comunale

Stella Mele: «Alla luce delle menzogne e dei dubbi che aleggiano intorno alle revoche, sono delusa dal sindaco»

giovedì 31 ottobre 2019 20.02
A cura di La Redazione
Una seduta consiliare chiassosa e inconcludente, quella che si è svolta ieri pomeriggio in via Zanardelli, durante la quale i nuovi membri della giunta: Grazia Carbone e Nicola Salvemini hanno preso posto invece silenziosamente, nella speranza di passare inosservati. Ovviamente così non è stato. La discussione si è inceppata ancora una volta su poltrone, nomine e nuove scelte politiche.

Il consigliere comunale che accende la miccia è Antonio Coriolano del Movimento cinque stelle il quale chiede, senza troppi fronzoli le dimissioni del sindaco Cannito. Tra gli atteggiamenti contestati: la sostituzione degli assessori «come se fossero stagisti in prova per un anno» e il mancato completamento della quota rosa in giunta. Il sindaco Cannito in risposta abbandona la sua postazione per sedersi comodo fra il pubblico. Segue l'intervento del consigliere di maggioranza Ruggiero Marzocca il quale afferma di non condividere le scelte del Primo cittadino in quanto la sua lista Barletta Attiva è rimasta, a seguito della sostituzione dell'assessora Anna Maria Lacerenza, priva di rappresentatività. «Non siamo i signori delle poltrone. Chiediamo solo che venga assicurato il principio di democraticità. Adesso non sappiamo se questo strappo sarà mai risanato».

A rincarare la dose già servita dal gruppo 5 Stelle, è la consigliera di Forza Barletta Stella Mele che, definendo «a tratti malata» la politica di questa città, ha annunciato: «Sarò lo spirito critico di questa maggioranza». Parole che tracciano un solco sempre più profondo tra la Mele e l'operato del sindaco Cannito: «Ciò non significa – precisa la consigliera – andare all'opposizione. Ogni scelta comporta un'esclusione. Ho scelto di raccontare al sindaco quella che sarà la mia posizione, alla luce delle tante menzogne e dei dubbi che aleggiavano intorno alle revoche e alle nomine degli ultimi assessori».

Ad essere ammonite, a più riprese dai banchi di opposizione, le condotte di chi, parte del progetto civico su cui si regge il governo della città, ha aderito a partiti politici, rivendicando simboli di appartenenza che non si osa ostentare in Consiglio comunale. «Questa amministrazione è di centrodestra – il commento del consigliere comunale di Coalizione Civica, Ruggiero Quarto – basti vedere che il vicesindaco Marcello Lanotte ha aderito a Forza Italia».

Si tratta di dinamiche esterne al Consiglio comunale, secondo la maggioranza. Dinamiche riferibili a sfere politiche, nazionali e regionali, che nulla avrebbero a che vedere con la realtà civica di Barletta. Una realtà, ad ogni modo, su cui la maggioranza non spreca più fiato del necessario, preferendo elencare le conquiste dell'amministrazione a guida Cannito. Così, le parole del consigliere Giuseppe Bufo, seguito dai colleghi Giuseppe Dipaola e Pier Paolo Grimaldi hanno riportato il confronto sui punti di forza di questo primo anno e mezzo di governo a guida Cannito, puntando il dito contro le cattive amministrazioni passate, ma (forse) perdendo di vista il fulcro di una discussione dalla quale non è emersa, come invece si sperava, la natura politica della maggioranza. La stessa maggioranza che, difendendo a spada tratta il suo progetto civico, ha voltato le spalle al suo sindaco, non sostenendolo nell'elezione a presidente della Provincia Bat.

Un'amministrazione, tuttavia, sulla quale il sindaco Cosimo Cannito fa ancora affidamento. È quello che si evince dalle parole con le quali si è concluso un confuso e ridondante Consiglio comunale che più che fare chiarezza sulle repentine manovre politiche delle ultime settimane, ha tracciato un frastagliato bilancio, l'ennesimo, del primo ciclo vitale di amministrazione Cannito. «Avete fatto tanto clamore su due assessori – ha esordito il primo cittadino, rivolgendosi al Movimento 5 Stelle – quando voi avete cambiato un governo. E venite qui a fare etica politica su due assessori? In politica accadono queste cose – ha concluso il sindaco – ma a volte, invece, si vogliono enfatizzare queste cose per mettere in difficoltà un'amministrazione. Non siamo un'amministrazione granitica, che non discute e non fa lite. Noi siamo un'amministrazione fatta da uomini che possono commettere errori».
Consiglio comunale
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