Chi vuole staccare la spina all'amministrazione comunale tra i barlettani?

Impressioni dal primo weekend della raccolta firme avviata dal centrodestra barlettano. Alfarano (Pdl): "Sono convinto che il sindaco per primo abbia bisogno di staccare la spina"

lunedì 8 ottobre 2012 0.52
A cura di Luca Guerra
La maggioranza rappresentata dal sindaco di Barletta Nicola Maffei alla stregua di un "malato" agonizzante. E' questo il ritratto dato all'attuale amministrazione comunale di Barletta dai rappresentanti del centrodestra locale, che nel weekend del 6-7 ottobre hanno dato vita per le vie di centro e periferia della nostra città alla raccolta firme dall'inequivocabile titolo "Stacca la spina all'amministrazione Maffei". Ci presentiamo al gazebo allestito in Corso Vittorio Emanuele in piena mattinata, e l'affluenza per la sottoscrizione non evoca certo una ressa. Sensazioni sulla raccolta firme smentite ai nostri microfoni da consigliere regionale barlettano in quota Pdl, Giovanni Alfarano: "La raccolta di firme sta procedendo bene, fino a ieri sera (sabato sera, ndr) abbiamo raccolto circa 800 firme. Questo testimonia di come la gente abbia a cuore la realtà cittadina: il nostro auspicio è di raccogliere quante più adesioni possibili, per effettuare un'azione forte nei confronti del centrosinistra barlettano e del sindaco Maffei. Sono convinto che il sindaco per primo abbia bisogno di staccare la spina, con le parole anche altri consiglieri comunali della sua coalizione hanno spiegato di essere disponibili a staccare la spina a questa amministrazione ma nei fatti non lo fanno. Questo alimenta il mio pessimismo sulle possibilità che venga firmata una mozione di sfiducia nei suoi confronti e ci porta a chiedere al sindaco un gesto di responsabilità".

Una petizione mirata- spiega Alfarano- a "togliere la città dall'immobilismo in cui è caduta da anni". Vien da chiedersi se vi sia stato prima di intraprendere l'iniziativa un corretto confronto con il sindaco Maffei o si sia trattato di un'azione improvvida o improvvisa: "Ci siamo confrontati nei mesi passati con l'amministrazione- spiega Alfarano- e abbiamo detto al sindaco che se voleva risolvere beghe interne nella sua maggioranza doveva dar vita a un'amministrazione di alto profilo amministrativo, composto da gente anche fuori dal partito. Noi avremmo fornito il nostro appoggio come centrodestra; inoltre gli abbiamo chiesto di azzerare il CDA della Bar.sa, che al limite ha bisogno di un presidente che ne gestisca le risorse finanziarie che vengono trasferite dal Comune di Barletta. Avremmo voluto anche una politica improntata alla trasparenza amministrativa: queste richieste sono state disattese, e ne ha pagato le spese anche il sindaco stesso, che è stato bloccato spesso dalla maggioranza nelle sue intenzioni e nel raggiungimento dei suoi obiettivi. Ha deciso di ripiegare sulla sua maggioranza e questi sono gli effetti".

"I fatti sono questi-conclude Alfarano- Per noi il nostro sindaco oggi è bloccato da alcune lobby di potere del centrosinistra, il che non gli dà la possibilità di affrontare seriamente i problemi della città". Un "Je accuse" unipartisan o frutto del confronto serrato con i cittadini? Il malcontento serpeggiante in città quando si parla di amministrazione della stessa è palpabile in parte dei cittadini barlettani, ma quando si parla di manifestazioni parziali come quella in essere è sempre meglio attendere il conforto dei dati per giudicare. La petizione, mirata a raccogliere l'interesse dei cittadini che volessero sottoscrivere questo atto di sfiducia nell'operato del primo cittadino e della sua Giunta, avrà un seguito presso i gazebo allestiti nel prossimo weekend, nei giorni 13 e 14 ottobre in diverse zone della città: mercato settimanale in via A. Bruni, corso V. Emanuele e retro Cattedrale. Solo allora si tireranno le somme di questa manifestazione...
(Twitter: @GuerraLuca88)
Raccolta firme per "staccare la spina" al sindaco Maffei © Luca Guerra
Raccolta firme per "staccare la spina" al sindaco Maffei © Luca Guerra
Raccolta firme per "staccare la spina" al sindaco Maffei © Luca Guerra