Check up per Eraclio: insieme alle impalcature sorgono le polemiche

300 giorni e il Colosso di Barletta tornerà come nuovo

giovedì 12 giugno 2014
A cura di Ida Vinella
Trent'anni dopo il primo restauro, realizzato negli anni 1979-1981, è iniziata una nuova fase di cure intensive per il Colosso di Barletta, emblema storico e turistico della città. Dopo la conferenza di presentazione dei lavori, gli addetti ai lavori stanno procedendo in questi giorni alla realizzazione delle impalcature che circondano integralmente la statua bronzea: di pari passo sono sorte le prime e numerose polemiche, animate soprattutto sui social network. Subito si sono manifestati due schieramenti opposti nell'opinione pubblica, tra chi critica senza remore l'operazione (facendo riferimento soprattutto alla tempistica, che coincide con l'inizio della stagione estiva, con un visibile danno all'immagine del monumento per i turisti) e chi invece ne apprezza la necessità, ragionando in prospettiva. Ma mettiamo un po' di ordine.

La statua di Eraclio così come apparve dopo il restauro degli anni '80.
Il progetto di "manutenzione e conservazione della statua di Eraclio", così come è stato annunciato dall'amministrazione comunale e dai curatori dei lavori, riguarda sia la manutenzione della struttura portante interna che della superficie esterna della statua bronzea presente. Il tutto assume particolare rilevanza in relazione ai restauri realizzati negli anni 1979-81, nel corso dei quali la statua fu oggetto di un delicato intervento di consolidamento statico finalizzato principalmente a liberare le gambe del "Colosso" dal peso della parte superiore, causa accertata del determinarsi di numerose lesioni e cricche che progressivamente stavano mettendo in pericolo la stabilità della statua stessa. Squadra che vince non si cambia, e infatti colui che diresse i lavori di restauro trent'anni fa, l'ingegner Giambattista De Tommasi, torna nel team che "curerà" Arè per la consulenza scientifica e come redattore del progetto insieme all'architetto Doriana De Tommasi. La direzione di questo nuovo check up è affidata all'rchitetto Fabio Mastrofilippo, affiancato dal professor Maurizio Marabelli per la consulenza specialistica e dal direttore tecnico del cantiere, geometra Cesare De Gregori.

Nelle foto in fondo all'articolo appare il cantiere allo stato attuale dei lavori, partiti da pochi giorni: prossimamente tutto il perimetro del ponteggio sarà interamente rivestito da tavole lignee e lastre in plexiglas, che garantiranno in ogni caso la visibilità della statua anche durante gli interventi sulla stessa. I lavori, la cui durata complessiva sarà di 300 giorni, consisteranno nei seguenti interventi: scansione laser della statua all'esterno e all'interno; individuazione di eventuali microfessurazioni presenti sulla superficie bronzea; analisi diagnostiche sulle superfici esterne; manutenzione della struttura interna della statua.

Le lamentele continuano a fioccare, e forse il restauro del nostro Eraclio, patrimonio collettivo di una città ricca di problemi ogni giorno crescenti, è immeritatamente oggetto di eccessivi brontolii. Paradossalmente, davanti agli atti di vandalismo di cui la statua è stata spesso oggetto, la protesta fu meno rumorosa. Fatta chiarezza sulla durata prevista dei lavori, sarebbe stata comunque coinvolta anche la stagione estiva, più fervida dal punto di vista turistico. Alle lagnanze di tanti cittadini, indignati per la "gabbia" che circonda Arè, utilizzando proprio Twitter, luogo di diffusione della polemica subito dopo Facebook, risponde persino il sindaco Pasquale Cascella.



Restano ancora 300 giorni per abituarsi all'idea, nell'attesa di rivedere Eraclio in uno stato di salute migliore di quello dei tempi recenti.
Eraclio tra le impalcature, è cominciato il nuovo check up © Mario Sculco
Eraclio tra le impalcature, è cominciato il nuovo check up © Mario Sculco
Eraclio tra le impalcature, è cominciato il nuovo check up © Mario Sculco
Eraclio tra le impalcature, è cominciato il nuovo check up © Mario Sculco