Check-in digitale, svolta del Consiglio di Stato: via libera all'identificazione da remoto

Piena soddisfazione da parte di Barletta Ricettiva

venerdì 21 novembre 2025 15.37
Il Consiglio di Stato conferma che la sicurezza è prioritaria, ma chiarisce che l'identificazione degli ospiti può essere effettuata anche tramite strumenti tecnologici. Una precisazione che dà ragione alla linea proposta da FARE (Federazione Associazioni Ricettività Extralberghiera) e ribalta l'idea che il check-in debba avvenire soltanto in presenza.

Il Consiglio di Stato, infatti, accogliendo il ricorso del Ministero dell'Interno contro la decisione del TAR Lazio sulla circolare 38138/2024, ribadisce sì la centralità dell'identificazione de visu, ma precisa che essa non deve necessariamente avvenire "di persona", bensì può essere effettuata con "appositi dispositivi di videocollegamento" o strumenti equivalenti, capaci di verificare l'identità dell'ospite nel qui e ora, ovvero nell'immediatezza. La circolare – si legge ancora – ha natura meramente interpretativa e non può introdurre obblighi non previsti dalla legge.

L'incontro al Viminale

Il punto più rilevante della pronuncia è proprio quello che FARE sostiene da mesi: "de visu" significa controllo effettivo dell'identità, non necessariamente controllo fisico in presenza. Il Consiglio di Stato cita esplicitamente dispositivi come videocitofoni, spinconici digitali, QR code con fermo immagine o altri strumenti idonei a garantire l'effettiva corrispondenza tra ospite e documento.

Si tratta della stessa soluzione avanzata da FARE nell'incontro di aprile al Viminale, quando la Federazione fu l'unica a proporre un equilibrio tra sicurezza e innovazione, mentre altre sigle chiedevano la totale automazione senza verifica visiva.

Le dichiarazioni

"La sentenza riconosce una verità semplice: la sicurezza è fondamentale, ma non può ostacolare l'evoluzione tecnologica", afferma la Federazione. «Il TULPS è del 1931. Oggi, il mondo, e il turismo, sono cambiati. Se esistono strumenti di videocollocamento che garantiscono un'identificazione certa, usarli non solo è possibile, ma sensato. La linea giusta è quella proposta da FARE: sicurezza, sì, ma con l'ausilio della tecnologia".

Il contesto

La decisione chiarisce tre elementi chiave: - il Ministero vince il ricorso, ma la circolare resta un documento interpretativo, non prescrittivo; - l'identificazione può essere digitale, purché garantisca un controllo reale e immediato; - l'interpretazione del Consiglio di Stato, secondo cui negli alberghi la presenza fisica al desk è "condizione necessaria", apre in realtà a nuove modalità per il settore extralberghiero, in cui invece molte strutture non dispongono di reception fisse e in cui il check-in, che evidentemente può avvenire anche attraverso strumenti digitali, è un passaggio che deve seguire la normativa e non rallentare lo sviluppo del settore.

Per l'extralberghiero, invece, la sentenza rappresenta la conferma che i sistemi di verifica digitale sono compatibili con la legge e possono, se ben progettati, aumentare la sicurezza.

La Federazione conferma la disponibilità a collaborare con il Ministero dell'Interno per definire linee operative che garantiscano controlli efficaci senza imporre modelli superati o disallineati con la realtà contemporanea dell'ospitalità.

NOTA DI BARLETTA RICETTIVA

Barletta Ricettiva, in qualità di associazione socia della Federazione FARE e dell'Associazione Extralberghieri Puglia (AEP), esprime piena soddisfazione per questa importante pronuncia del Consiglio di Stato.

Il Presidente Raffaele Rizzi, componente del Direttivo Nazionale FARE, sottolinea come questo risultato confermi il valore del lavoro portato avanti insieme alla Federazione e all'AEP.

Barletta Ricettiva rivolge inoltre un particolare ringraziamento alla dottoressa Cinzia Capozza, Vice Presidente Nazionale di FARE e Presidente dell'Associazione Extralberghieri Puglia (AEP), per l'impegno costante, la visione moderna e il prezioso contributo offerto nel percorso di tutela e sviluppo del settore extralberghiero.

La decisione contribuisce a dare finalmente chiarezza agli operatori e rafforza il percorso di modernizzazione che Barletta Ricettiva sostiene con convinzione.