Che fine ha fatto quel progetto sul porto?

Damiani: "Silenzio assoluto su un'opera da 8 milioni"

sabato 8 agosto 2015
"A rischio un importante finanziamento privato di 8 milioni di euro - interviene il consigliere comunale Dario Damiani, capogruppo di Forza Italia - per la realizzazione di un'opera strategica portuale necessaria per la messa in sicurezza dell'intera area ma anche per una migliore dislocazione delle banchine del Porto. Ho depositato a nome del gruppo di Forza Italia una interrogazione urgente al Sindaco nella quale richiamo la vicenda e chiedo un intervento fattivo e concreto per evitare di perdere questa opportunità infrastrutturale e capire anche quali ostacoli sono stati frapposti dalla Regione Puglia sul progetto.

Tra le problematiche più urgenti da affrontare per il rilancio operativo del Porto commerciale di Barletta vi è sicuramente quella dello spostamento dei depositi di carburante con annesso impianto dell'API idrocarburi ubicata proprio all'ingresso stesso del Porto nella zona Capitaneria. Tale ubicazione oramai, oltre a rappresentare una situazione di pericolo per la presenza troppo a ridosso della città dei serbatoi di benzina espone il nostro Porto alla facile vulnerabilità degli stessi, come anche ne viene ridotta l'operatività portuale quando in banchina arriva la nave carica di benzina per le operazioni di carico e scarico. Proprio per la presenza in Porto della nave cisterna almeno una volta la settimana, vengono ridotte o sospese tutte le altre operazioni portuali in quanto si tratta di situazioni di notevole pericolo che si svolgono in un luogo, ingresso del porto, oramai non più confacente con la sicurezza e lo sviluppo stesso del Porto.

Da anni la stessa società API idrocarburi ha messo a disposizione della collettività con il proprio bilancio un progetto ed un finanziamento di circa 8 milioni di euro per spostare in altra sede all'imboccatura del Porto sulla diga di Ponente i serbatoi e gli impianti dirottando quindi, in una zona più sicura per l'intera città, tutte le attività. Ciò consentirebbe anche di liberare le banchine all'interno del Porto oggi utilizzate dalla nave cisterna e quindi consentire la contemporanea attività, aumentando anche così non solo gli spazi a disposizione per l'ingresso di più navi ma anche i traffici commerciali che rappresentano il vero volano per la crescita della nostra città. Purtroppo è accaduto che nei primi mesi del 2013, nonostante la volontà e l'impegno dell'allora Commissario prefettizio dott.ssa Manzione e della Provincia di Barletta Andria Trani, per il tramite dell'autorità portuale del Levante, il progetto approdato in Consiglio superiore dei lavori pubblici, non veniva adottato per alcune prescrizioni poste dalla Regione Puglia. Da allora sulla vicenda è calato il silenzio assoluto, solo proclami o annunci nel libro dei sogni del piano operativo triennale portuale, con il serio rischio di perdere non solo l'impegno e la volontà della società di idrocarburi ma soprattutto il finanziamento privato di 8 milioni di euro. Ad oggi l'amministrazione comunale sulla vicenda non si è pronunciata concretamente e per questo motivo chiediamo al Sindaco con l'interrogazione un intervento deciso presso gli organismi interessati per riprendere l'iter progettuale di approvazione dell'opera e di conoscere il verbale della riunione del 2013 del consiglio superiore dei lavori pubblici che bocciò il provvedimento".