Casa di Irene, speranza e assistenza per anziani soli

Un punto di accoglienza nella sesta provincia pugliese. L'intervista al dr. Giulio Mennoia

domenica 28 ottobre 2012
Dr. Giulio Mennoia, cos'è la Casa di Irene e a chi si rivolge?
La casa di Irene è un gruppo appartamento che ha quale scopo generale il miglioramento della qualità di vita di cittadini anziani e soli. Il gruppo appartamento si presenta, infatti, come una struttura residenziale a bassa intensità assistenziale, il che significa proporre una convivenza a carattere familiare ad anziani con un buon grado di auto-sufficienza. È importante sottolineare, a tal proposito, che il gruppo appartamento si pone quale completamento della rete di servizi esistenti in riferimento all'universo anziani, grazie al fatto di rivolgersi ad un target differente da quello delle altre realtà residenziali e allo stile di vita garantito agli ospiti, a forte connotazione familiare. Il gruppo appartamento si pone nell'ipotetica strada che collega la casa dell'anziano e le residenze socio-sanitarie. È il luogo ideale per anziani in uscita da realtà residenziali che abbiano recuperato un buon grado di autonomia ed è, al contempo, una valida alternativa alla propria dimora per tutti coloro che vivano condizioni di solitudine e marginalità. L'utenza a cui la Casa di Irene si rivolge è rappresentata, appunto, da cittadini over 64 che a causa della solitudine e delle difficoltà imposte dai ritmi di vita caotici della città decidono di fare una scelta di vita comunitaria. Tale scelta permette loro di ottenere il necessario sostegno finalizzato al mantenimento della massima autonomia possibile, all'interno di una casa nella quale poter respirare un clima caldo e familiare ed anche all'esterno con il sostegno e l'accompagnamento, se necessario, degli operatori.

Quali sono i servizi garantiti agli ospiti?
Lo Staff garantisce assistenza alla persona, aiutando gli ospiti nella cura del proprio corpo a livello igienico e sanitario. Inoltre, viene fornito il giusto sostegno nelle attività quotidiane, sia interne che esterne alla casa, promuovendo la socializzazione di ciascun ospite con gli altri abitanti della casa, senza trascurare la possibilità di garantire rapporti altri extra-struttura con familiari ed altre figure di riferimento. Nella medesima direzione, gli operatori mettono gli utenti nelle condizioni di instaurare rapporti con il vicinato e offrono la possibilità di prender parte ad attività presenti sul territorio. È importante sostenere l'integrazione nel contesto sociale, visto che, a mio avviso, la solitudine è una delle prime cause della perdita dell'autosufficienza nell'anziano.

Come nasce la scelta di prendersi cura degli anziani in questa modalità?
Nasce da varie constatazioni rese possibili lungo la mia esperienza nella direzione di Residenze Socio-Sanitarie per anziani. Queste mi hanno spinto a riflettere, e quindi smentire, la convinzione, sempre più diffusa, che prendersi cura dell'anziano sia una sorta di facile business del futuro. Per occuparsi della terza età è necessario conoscerne approfonditamente le diverse esigenze e posi in relazione a queste in maniera altamente professionale. In realtà, negli anni ho potuto osservare sul campo come il mondo degli anziani sia caratterizzato da una molteplicità di problematiche di volta in volta diverse e che non lascia campo a standardizzazioni di nessuna sorta e che non sempre per ciascuna situazione esiste un'adeguata risposta. A seguito di queste considerazioni, ho pensato di provare ad offrire un ulteriore nodo per la rete dei servizi alla terza età; una opportunità in più, un'alternativa utile a sostenere il superamento della solitudine per una fascia di utenza anziana ancora auto-sufficiente e che non necessita dei servizi di strutture più complesse, a costi contenuti in presenza di un'èquipe multi- professionale adeguatamente preparata. Questa tipologia di struttura, nel settentrione sempre più presente, rappresenta per l'anziano auto-sufficiente la possibilità di non perdere questa preziosa condizione. Infatti, i tempi e le modalità di un gruppo appartamento mettono gli ospiti nella condizione di preservare le proprie abitudini, i propri ritmi, diversamente da quanto accade in realtà a maggiore intensità assistenziale, più adatte a soggetti meno abili e, quindi, costretti a delegare la propria cura agli operatori. A mio avviso, sono la solidarietà e la condivisione le caratteristiche peculiari di un gruppo appartamento, prima ancora che l'assistenza.