Carcere di Trani, un detenuto barlettano cerca di impiccarsi

Il pronto intervento di un agente di polizia penitenziaria sventa la tragedia. Pochi purtroppo, gli agenti impegnati di notte

domenica 5 settembre 2010
Un tentativo di suicidio si è registrato nella notte tra venerdì e sabato al penitenziario maschile di Trani: nella struttura detentiva, che ospita 260 detenuti in un solo plesso (in sovrannumero rispetto alla normale capienza ricettiva), il quarantenne S.G., barlettano, ristretto per reati comuni legati alla tossicodipendenza, in una cella singola per ricovero, ha tentato di togliersi la vita.

A sventare la tragedia un agente della polizia penitenziaria che, durante un controllo nel reparto di infermeria, ha notato lo stato di agitazione dell'uomo ed ha intuito che poteva essere in pericolo. Il quarantenne aveva già legato un lenzuolo alla finestra della cella con l'intenzione di impiccarsi. L'uomo, che si trovava da una settimana in una cella di ricovero, è ricorso alle cure mediche in seguito al alcuni problemi intercorsi con i compagni di reparto.

Da tempo l'Osapp, il maggior sindacato di polizia nella sede di Trani con oltre 140 aderenti e secondo sindacato in Puglia, denuncia il degrado nelle carceri, la scarsa attenzione dell'assessorato alla sanità regionale per i reclusi, la carenza cronica di personale di polizia penitenziaria.

Nei turni notturni presso il carcere di Trani sarebbero in servizio al massimo dieci agenti: «Per questo motivo - dice Domenico Mastrulli - l'Osapp continua a chiedere l'immediato rientro da tutti i servizi non istituzionali (tra cui tribunali, procure, scorte, uffici) delle circa settanta unità in forza a Trani e distaccate da tempo in ambito regionale per svolgere altri compiti».