Borse di studio alla Lum: «Perchè un bando solo per studenti di un'università privata?»

Fratelli d'Italia interviene sul nuovo bando del Patto Nord-barese Ofantino

mercoledì 13 novembre 2013 10.59
«Quanti sono ogni giorno gli studenti che si recano al proprio Ateneo, viaggiando su un treno sporco ed affollato al punto da offendere il costo degli abbonamenti che incidono fortemente sui bilanci delle famiglie? E quanti sono gli studenti fuori sede che cercano di inseguire il loro sogno e la loro affermazione lontano da casa, dalla famiglia e magari abbinando allo studio anche il lavoro? La stragrande maggioranza degli studenti barlettani e della Provincia rientra in queste due categorie, e che siano pendolari o fuori sede il costo complessivo del diritto allo studio è elevatissimo». Così comincia l'intervento del gruppo di Fratelli d'Italia di Barletta, in relazione al nuovo bando, per l'anno accademico 2013/2014, per borse di studio, per gli iscritti alla Lum di Casamassima (con sede di tutoraggio a Trani) indetto dal Patto Territoriale Nord-barese Ofantino.

«Ciò che oggi il "pubblico" fa per sostenere questa realtà è indubbiamente insufficiente - aggiungono - e dinanzi a questo quadro della situazione appare quantomeno "singolare" la scelta fatta dal Patto Territoriale perl l'Occupazione del Nord Barese/Ofantino di bandire delle borse di studio solo ed esclusivamente per studenti residenti nella zona di competenza (e su questo ovviamente nessuna obiezione) che siano iscritti alla LUM, una Università privata! Una scelta di questo genere suscita diverse perpessità. Il patto territoriale dovrebbe spiegare perché preferisce favorire studenti di università private rispetto agli studenti delle università pubbliche che per giunta, anche per le situazioni sopra descritte, affrontano quotidianamente evidenti difficoltà per esercitare il sacrosanto diritto allo studio».

«Fermo restando che ovviamente il Patto Territoriale è libero di decidere quel che meglio ritiene, è premura di Fratelli d'Italia - concludono - schierarsi con chi in qualche modo è stato "discriminato" ed è per questo che si vuol ricordare che l'ente, come riporta il suo stesso sito internet, è sostenuto finanziariamente dalla Commissione Europea e quindi da denaro pubblico! La nostra speranza è che questo "pro memoria" possa essere utile per canalizzare maggiori attenzioni e risorse verso chi è iscritto anche negli Atenei pubblici. Studiare meglio è anche un loro diritto! Sarebbe bello leggere un bando riservato anche a loro!».