Boom di polemiche all’Università di Bari, tasse troppo alte

A farne le spese anche moltissime famiglie barlettane, costrette a pagare più di mille euro

venerdì 16 settembre 2016
A cura di Rossella Vitrani
Boom di polemiche all'Università di Bari: la seconda tassa, quella più esosa per intenderci, è stata diramata qualche giorno fa a soli 15 giorni dalla scadenza (prevista il 30 settembre). Gli studenti in fermento accusano l'Università di un pagamento spropositato della seconda rata per l'anno accademico 2015-2016 che ammonterebbe, cifre alla mano, a 1081,61 euro circa.

Il termine per il pagamento della seconda rata era stato fissato al 30 aprile ma a seguito della mancanza del software di incrocio banche dati tra Università e Inps, il bollettino incriminato è stato posticipato a fine settembre senza parlare della terza rata, la cui scadenza era prevista per il 31 ottobre. Si aggiunge poi la prima rata per il nuovo anno accademico 2016/2017 che sta per iniziare. A farne le spese perciò sono moltissime famiglie, anche barlettane, che cercano di garantire - almeno si spera -un futuro migliore ai propri figli.

Il rettore Antonio Uricchio chiederà al consiglio d'amministrazione, previsto il 30 settembre, lo slittamento dei termini di scadenza della seconda rata al 31 ottobre, nella speranza di venire incontro alle famiglie di tutti quegli studenti, che ogni giorno affollano le aule delle varie sedi. Ulteriore proroga sarà proposta per la seconda rata al 15 ottobre e al 15 novembre per la terza stando alle volontà del rappresentante degli studenti di Up. La polemica però tra gli studenti sembra non placarsi perché di gran lunga superiori alle cifre degli anni precedenti e non manca l'amara ironia di chi, lamenta cifre spropositate rispetto ai servizi offerti. «Spero che quest'anno ci sia la carta igienica perlomeno visto il rincaro» ha esordito uno studente barlettano su facebok a cui si sono aggiunti altri che scrivono «Non sapevo di essere ad Oxford» oppure chi si è chiesto «Uniba o UniDubai?»
Insomma ciò che è certo, è che non possiamo lamentare la fuga verso numerosissime università in altre parti dell'Italia, se a Bari oltre al danno - dovuto a servizi assenti e disorganizzazione diffusa, stando alle affermazioni degli studenti - si aggiunge la beffa di un rincaro tasse eccessivo. Alle famiglie barlettane come le altre non resta che pagare, ma è questo il tanto auspicato "diritto allo studio" ?