Biciclette con pedalata assistita: il pericolo dei pedoni. La nota dell'avv. Cianci

«Se il motore genera una potenza superiore a 0,25 kW, allora i possessori dovranno provvedere all'omologazione del mezzo»

lunedì 5 novembre 2018
Il Presidente del Comitato Operazione aria Pulita, l'avvocato Cianci ha inviato una nota in cui si legge: «Ho ricevuto diverse segnalazioni in relazione ai pericoli, ai quali è esposta la nostra cittadinanza, dovuti al notevole incremento della circolazione delle cosiddette biciclette con pedalata assistita. Tengo a precisare che la norma a tutela dei pedoni, compresi bambini ed anziani, maggiormente esposti ai gravi pericoli di questi improvvisati piloti acrobatici, esiste, occorre solo farla rispettare, con attenti controlli che, effettivamente, sono assenti sul territorio».

«Infatti, - prosegue - il problema da superare è se queste cosiddette biciclette possano essere considerate ciclomotori. Tengo a chiarire che, la normativa sulle bici elettriche stabilisce che, per essere considerati tali, i mezzi a due ruote devono rispettare i parametri indicati dalla direttiva 2002/ 24 CE. In tutti gli altri casi, le bici sono accomunate a dei ciclomotori e devono essere considerati come tali tanto dagli utilizzatori quanto dalle Forze dell'Ordine.

Pertanto, si considerano biciclette se queste non superano i 25 km/h e se hanno in ausilio un motore elettrico che genera una potenza massima di 0,25 kw. Se, invece, il motore elettrico genera una potenza superiore a 0,25 kW e resta in funzione anche nel caso in cui il ciclista non pedali o a velocità superiori a 25 km/h, allora la normativa europea e quella italiana parlano di ciclomotori. Chi desideri utilizzare quest'ultima tipologia, dunque, dovrà provvedere all'omologazione del mezzo, alla sua immatricolazione, al pagamento del bollo e dell'assicurazione sulla responsabilità Civile. Dovrà, inoltre, obbligatoriamente dotare la "bici-non bici" di specchietto e dovrà indossare il casco per ciclomotori, senza dimenticare di stipulare una polizza moto per evitare spiacevoli sorprese in caso di infortuni, incendi e/o furti. Con queste due ruote, poi, si dovranno rispettare quelle norme del Codice della Strada previste per i ciclomotori e, per esempio, non sarà possibile circolare sulle piste ciclabili, né attraversare sulle strisce pedonali, se non scendendo e spingendo il mezzo.

«Ciò detto, - conclude l'avv. Cianci - occorre solo che gli addetti ai controlli sulla sicurezza delle strade, provvedano a fare le opportune verifiche ed i relativi sequestri di questi costosissimi mezzi di locomozione, in caso di infrazione. La norma c'è, basta farla rispettare!»