Barletta verso il voto: le primarie (e i primari) della discordia

Ancora tormenti nella coalizione di centrosinistra: quasi certo l'annullamento delle primarie

mercoledì 24 gennaio 2018 10.49
A cura di Ida Vinella
Queste primarie non piacciono a nessuno. Sembra questo il sentimento che domina nelle forze politiche di centrosinistra a Barletta, unite ma non del tutto. Pare infatti che sia quasi certo l'annullamento delle primarie che si dovrebbero celebrare il prossimo 11 febbraio.

Ci eravamo tanti amati: sì, no, forse. Il sogno della " grosse coalition" è ancora un'utopia per il centrosinistra barlettano, parcellizzato tra spinte autonome e direttive - nel nostro caso, in capo al Partito Democratico - che non trovano tutti d'accordo. A soccombere sarà l'esponente socialista Cosimo Cannito? Punti di vista, perché probabilmente la corsa autonoma a sindaco di Barletta (ormai quasi certa, se le primarie non ci saranno) gli concederebbe maggiori chance, decisamente basse in seno alle primarie.

Galeotto fu il dibattito. Infatti a Cannito proprio non è andata giù l'assenza del candidato piddino Sandro Scelzi al confronto televisivo di Amica9. Tra l'altro il candidato Cannito, proprio durante il talk televisivo, aveva fortemente sottolineato la sua contrarietà al cosiddetto "obolo" obbligatorio per il voto alle primarie. «Se verrà richiesto il pagamento di quest'obolo, io mi ritirerò». Dopo un documento abbastanza esplicativo del segretario cittadino del Partito Democratico, la strada sembrava già essere segnata. Nella nota si legge infatti, tra le altre cose: «Il tema del contributo da parte dei votanti va discusso all'interno delle opportune sedi ma facciamo rilevare che in qualsiasi occasione è stato sempre chiesto ai cittadini-elettori-simpatizzanti di offrire un proprio contributo (a partire da 1 euro) per sostenere le spese organizzative e come atto di responsabilità diretta alla volontà democratica».

Insomma, a nessuno piacciono le primarie. Gratis o a pagamento.