«Barletta tra criminalità e speculazione», la nota del Collettivo Exit

Le riflessioni degli attivisti

martedì 15 luglio 2025 14.31
«Parafrasando le parole del Sindaco Cannito, arrivato a minimizzare gli eventi criminali dell'ultimo periodo,potremmo affermare che un omicidio o una gambizzazione non si negano a nessuna città italiana. Stesso discorso potremmo riproporlo per i provvedimenti approvati nell'ultimo consiglio comunale riguardanti il piano casa e la variante urbanistica sulle aree B5, ennesimo regalo ai fautori della cementificazione. Tralasciamo per un attimo la questione sicurezza in una città con un corpo sociale sempre più sfilacciato o l'effetto dei cambiamenti climatici sul tessuto urbano di una realtà priva di alberi e di aree destinate a verde pubblico». Così gli attivisti del Collettivo Exit.

Quello che ci preme sottolineare e che ad alcuni potrà sembrare assurdo è il legame inscindibile tra le vicende criminali degli ultimi anni e i processi speculativi in campo edilizio. Non solo per quanto riguarda la commistione sempre più forte tra mondo degli affari e criminalità organizzata,con il crescente peso ricoperto da una "borghesia mafiosa"che si fa classe dirigente. Ma anche per la degenerazione di una classe politica che non produce politica e non costruisce un orizzonte e un indirizzo politico per una città capoluogo di provincia. Questo "vuoto politico" viene riempito sia dalle organizzazioni criminali che occupano pezzi di territorio assicurando soldi e favori ad intere famiglie ma anche dai palazzinari che plasmano e trasformano le nostre città sulla base dei propri interessi. .La classe politica barlettana è un guscio vuoto a cui è demandato il ruolo di comparsa,o peggio ancora di utile idiota, buona solo per andare in televisione e fare dichiarazioni prive di senso. Per questo non stupisce che alcuni provvedimenti possano passare con i voti di pezzi dell'opposizione. Il leitmotiv dei processi speculativi non ha colori politici ed è capace di dispiegarsi con disinvoltura sia con amministrazioni di centro-destra che con quelle di centro-sinistra. La figura dell'agnello sacrificale è rappresentata dalla maggioranza della popolazione barlettana, incapace di sollevarsi e liberarsi da una morsa devastante che rischia di soffocarla per lungo tempo. Purtroppo questa città è rassegnata,abituata a vivere nell'apatia e a mostrarsi accondiscendente verso chi detiene il potere».