L'ottobre di fuoco lascia Barletta: oggi maltempo in arrivo

Pioggia e vento vengono in nome dell'uragano Gonzalo

mercoledì 22 ottobre 2014
A cura di Floriana Doronzo
Sembrano affievolite le voci che preannunciavano al Sud Italia l'arrivo dell'uragano Gonzalo, che sta spazzando via i territori del triangolo delle Bermuda. Di fatto, le previsioni meteo più vicine a noi non preannunciano nulla di allarmante, eccetto un cambiamento repentino del tempo che, da oggi sfoggerà la sua veste autunnale.

Il sole ci aveva viziati alle sue visite calorose, ai suoi raggi avvolgenti e noi abbiamo gradito la reticenza delle nuvole fino al punto da assaporare la vista del litorale come da autentica gente di mare. Ma le lamentele sul caldo umido e quelle fatte davanti all'armadio sono arrivate fino in cielo, che ci restituirà il freddo tanto agognato. Il panico tra pugliesi, lucani, molisani, campani e calabresi si è diffuso in questi giorni con la notizia-forse un po' troppo allarmista- sull'arrivo dell'uragano Gonzalo: infatti, l'acqua del nostro mare è ancora calda e l'impatto con l'aria fredda potrebbe causare seri danni ai paesi del Mediterraneo. Fortunatamente però, questa notizia non è stata confermata dagli studi dell'aeronautica. Certo è che il caldo sta lentamente lasciando spazio (per alcuni finalmente) a venti moderati e precipitazioni deboli almeno fino a sabato. In particolare, temperature in discesa ripida giovedì e venerdì, quando oscilleranno tra i 10°C e i 14°C, con un elevato tasso di umidità.

Il clima si sta rivoltando contro l'uomo, un ottobre afoso e un luglio freddo sono la dimostrazione che le nostre zone sono sempre più assimilabili a quelle dei Tropici e che dobbiamo trattare il clima come un anziano sapiente, ma irascibile. L'ecosistema è in una fase isterica e noi uomini dobbiamo essere i primi infermieri dell'equilibrio ambientale, a partire dalle piccole pratiche quotidiane . E' distruttivo stare a guardare, ignorare il vento che ci sfiora la pelle; è il momento di agire, di informarsi sulle cause delle ritorsioni climatiche e di annientare queste anomalie. Per farlo, si deve abbandonare l'egoismo locale, in favore di un'intelligenza globale.