Barletta, passaggi a livello o forche caudine?

Risponde Nino Vinella, ad un antico problema

mercoledì 21 aprile 2010
A cura di Ida Vinella
A seguito di un sentito commento ad un nostro precedente articolo sulla questione dei passaggi a livello a Barletta, intervistiamo il presidente del Comitato Pro Canne della Battaglia Nino Vinella, da sempre interessato con critica attenzione all'argomento.

Come è maturato questo forte interesse del Comitato per la questione dei passaggi a livello?

I soci del nostro Comitato sono essenzialmente cittadini, come tali sempre molto interessati alle questioni di "pubblica utilità" che impattano sul territorio. Abbiamo poi una vocazione particolare, sancita per statuto, ad interessarci di tutto quanto gravita intorno all'area di Canne della Battaglia, specie per quanto riguarda la facilità di collegamento a fini turistici, la mobilità delle persone e delle merci, la valorizzazione delle attività economiche qui presenti.

Ultimo esempio? E' stato proprio valutando l'aspetto della mobilità e dei collegamenti che abbiamo riesaminato la peculiarità della ferrovia Barletta-Spinazzola, che ci vede presidiare la stazioncina di Canne della Battaglia quale unica stazione a servizio di un'area archeologia, primato assoluto e indiscusso almeno in tutta Italia!

Studiando la mobilità ferroviaria, connessa alle infrastrutture, abbiamo "tenuto d'occhio" quelle vie di comunicazione, stradali e ferroviarie, che s'intersecano: vedi la strada provinciale delle Salinelle (prima n. 3 nella provincia di Bari e adesso n. 21 nella provincia BT) che passa sotto Canne della Battaglia e che incrocia la ferrovia Bologna-Otranto prima di sfociare su via Foggia.

Il passaggio a livello era un ostacolo, adesso lo hanno cancellato e, speriamo già dall'anno prossimo, rimpiazzato con un cavalcaferrovia in corso di costruzione: autentica salvezza per snellire i collegamenti dall'entroterra verso le nostre spiagge. Quindi, abbiamo cercato sempre di applicare il criterio di vedere il territorio nella sua globalità: questo il segreto!

La mancata attuazione di cavalcaferrovia e/o sottopassaggi potrebbe costituire un disagio per i cittadini e un ulteriore colpo per il richiamo turistico che la città di Barletta da sempre intende attuare?

Sicuramente la ferrovia, comunque apportatrice di modernità, ha costituito un ostacolo allo sviluppo di un territorio come Barletta, cresciuta in parallelo alla costa "schiacciata" fra il mare e la ferrovia stessa. Poi l'espansione verso l'interno ha dovuto fare i conti coi passaggi a livello, ed ora i cavalcaferrovia seguiti, in questa prossima estate, dai lavori per i sottopassi in via Andria e via Vittorio Veneto. La ferrovia non rappresenta più un problema, e sicuramente può tornare di moda a patto che la si consideri non come un oggetto sgradito ma sempre ben integrato nel tessuto urbanistico di città come Barletta.
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http://www.comitatoprocanne.com/zoom_2006_05_19/gall_01.htm