Barletta e la follia da quarantena: c'è anche il porno di condominio...

Il barlettano non regge l'isolamento: canta Gino Pastore dai balconi e polemizza sulla mascherina ad Eraclio

martedì 17 marzo 2020 11.16
Barletta e la sua quarantena: storie dell'altro mondo. Potrebbe essere il titolo di un'antologia di racconti di fantascienza, in cui si narra di una città nella quale l'assenza di socialità genera mostri da crisi pandemica, e l'assurdo diventa reale. Il barlettano medio in quarantena non resiste, come si usa dire, "gli prudono le mani" e piuttosto che approfittare per leggere qualche libro in più, per dedicarsi alla cultura personale in una sana meditazione introspettiva, deve cimentarsi in attività sociali fuori luogo per acchiappare qualche risata, o conquistare l'assenso del beota popolo dei social. Quel popolo che condivide fake news e inoltra messaggi vocali su Whatsapp nelle più stravaganti chat di gruppo.

A loro non basta sorridere con i meme delle "bimbe di Conte". Serve qualcosa di più, quel qualcosa che buchi lo schermo, in tutti i sensi possibili. È così che ieri ha tenuto banco sui social la polemica sulla mascherina posta sul volto di Eraclio: trovata goliardica, o profondo messaggio di sensibilizzazione, o leggerezza senza controllo? Non è chiaro chi sia stata la mente dietro questa azione, ma resta il fatto che apporre una mascherina o qualsiasi altro orpello su un simbolo della città non è un gesto ammissibile, in momenti delicati come questi.

Se la mattina ci siamo scandalizzati per Arè, la sera c'è stato di peggio: c'è stato anche il porno di condominio. Girano i video su Whatsapp, l'hanno visto tutti. Un anonimo barlettano avrebbe proiettato - senza remore di alcun tipo - un porno online sulla facciata di un palazzo nella zona 167 di Barletta. Nemmeno questa goliardata può passare come spontanea conseguenza della quarantena forzata. Sappiamo fare di meglio.

Adulti di Barletta, forse dovreste prendere esempio dai bambini: a loro basta un foglio bianco e qualche colore per scacciare la noia. È possibile esercitare la goliardia anche tra le quattro mura di casa, senza necessariamente ambire alla popolarità dei social e dei gruppi Whatsapp.