«Barletta dimentica Norma Corsetto, noi no». La nota dell'osservatorio Sergio Ramelli
Deposto un mazzo di rose e un tricolore
lunedì 6 ottobre 2025
12.18
«Il 4 ottobre ricorreva l'anniversario dell'uccisione di Norma Cossetto, giovane studentessa istriana barbaramente torturata e uccisa dai partigiani titini nel 1943. Medaglia d'Oro al Merito Civile della Repubblica Italiana, Norma rappresenta un simbolo della memoria nazionale e del sacrificio di tanti italiani innocenti, vittime dell'odio ideologico e della violenza cieca». Così l'Osservatorio Sergio Ramelli.
«Eppure, anche quest'anno, l'Amministrazione Comunale di Barletta ha scelto il silenzio. Nessuna cerimonia, nessuna parola, nessun gesto per ricordare una ragazza italiana che ha pagato con la vita la propria identità e il proprio coraggio.
Di fronte a questo vuoto istituzionale, l'Osservatorio Sergio Ramelli ha voluto colmare il silenzio con un gesto semplice ma profondo: abbiamo deposto un mazzo di rose e un tricolore in memoria di Norma Cossetto. Un atto di rispetto, di pietà e di coerenza verso la storia e i suoi martiri dimenticati.
Crediamo che la memoria non possa essere selettiva, e che ogni vittima meriti di essere ricordata, al di là di ogni appartenenza politica o ideologica. Tacere davanti a simili ricorrenze significa contribuire all'oblio. E l'oblio, per una comunità civile, è la forma più grave di ingiustizia».
«Eppure, anche quest'anno, l'Amministrazione Comunale di Barletta ha scelto il silenzio. Nessuna cerimonia, nessuna parola, nessun gesto per ricordare una ragazza italiana che ha pagato con la vita la propria identità e il proprio coraggio.
Di fronte a questo vuoto istituzionale, l'Osservatorio Sergio Ramelli ha voluto colmare il silenzio con un gesto semplice ma profondo: abbiamo deposto un mazzo di rose e un tricolore in memoria di Norma Cossetto. Un atto di rispetto, di pietà e di coerenza verso la storia e i suoi martiri dimenticati.
Crediamo che la memoria non possa essere selettiva, e che ogni vittima meriti di essere ricordata, al di là di ogni appartenenza politica o ideologica. Tacere davanti a simili ricorrenze significa contribuire all'oblio. E l'oblio, per una comunità civile, è la forma più grave di ingiustizia».