Bagno disabili del castello, risponde il movimento "Parco Cane"

«Pensiamo che serve a poco sanzionare quei lavoratori». L'intervento di Michele Cocchiarole, che aveva segnalato l'abuso

venerdì 9 settembre 2011
Dopo la polemica sui bagni per disabili trasformati in sala ricreativa, e le dichiarazioni rilasciate a Barlettalife dai guardiani del castello accusati di averli abusivamente occupati, non tarda ad arrivare la contro-risposta di Michele Cocchiarole del Movimento Parco Cane, che aveva segnalato la vicenda.

«Come avevamo previsto, immediatamente si è materializzato lo sdegno della classe politica barlettana sulla questione del bagno per disabili trasformato in sala ricreativa. In prima fila il Sindaco Maffei, che mostrando tutto il suo disappunto per quanto accaduto,ha sanzionato i lavoratori della cooperativa Mobicoop addetti al servizio di sorveglianza dei giardini del Castello. Per il Sindaco Maffei tutto si risolve ripristinando l'agibilità del bagno dei disabili, mostrando agli occhi della città che questa amministrazione sa garantire un minimo di" legalità", mostrando il pugno duro nei confronti dei lavoratori.

Ma questo purtroppo non basta, perché il Sindaco Maffei fa finta di non comprendere che il problema reale è rappresentato da una classe politica sia di centro-destra che di centro-sinistra che alimenta e protegge quotidianamente centri di potere in barba a qualsiasi concetto di "legalità". Per questo crediamo sia fuori luogo anche l'intervento dell'assessore provinciale al Bilancio Damiani che chiede che alla Cooperativa sia revocato l'incarico, dimenticando che come assessore al ramo ha autorizzato una spesa folle di 120.000 euro per arredare l'ufficio del segretario generale come evidenziato da una inchiesta giornalistica portata avanti dall'Espresso, senza che nessuno all'interno della giunta Ventola si sia dimesso.

Pensiamo anche che serve a poco sanzionare quei lavoratori, ma bisognerebbe invece disarticolare quei soggetti politici cosiddetti di sinistra, che pur di garantirsi fette di potere sul territorio sono disposti o peggio ancora foraggiano la spoliazione del patrimonio pubblico, che appartiene alla collettività. Emblematico è il caso dell'assessore alle manutenzioni Guerrieri che per conto della Con.Sud., nonostante una convenzione scaduta nel 2010,continua indisturbato a gestire Palazzo San Domenico che appartiene a tutta la città, senza che Maffei mostri nessuna forma di sdegno. Quindi ribadiamo se ancora c'è ne fosse bisogno che non ha senso parlare continuamente di legalità, magari organizzando sontuosi convegni, quando questo stesso concetto così aleatorio permette ad una elitè politica ed economica di garantirsi nel tempo l'accaparramento dei beni comuni. L'unica soluzione possibile è costruire nel quotidiano la partecipazione di tutti i soggetti sociali per tutelare la nostra città come bene comune».