Aziende irregolari per l'85%, cinque sotto sequestro amministrativo a Barletta

Il Nil diffonde i dati sull’ultimo trimestre nelle provincie di Bari e Bat. Evasione fiscale e lavoro nero caratterizzano ancora il mercato del lavoro pugliese

sabato 24 marzo 2012
L'85% delle aziende controllate nelle provincie di Bari e Bat sono risultate irregolari. E' quanto emerso dai dati diffusi dal Nucleo ispettorato del lavoro secondo cui nell'ultimo trimestre su 107 aziende ispezionate ben 90 avevano alle loro dipendenze lavoratori irregolari e altre risultavano inadempienti nel rispetto della normativa vigente per la tutela della salute e della sicurezza. Inoltre sono state verificate le posizioni lavorative di 570 dipendenti di cui per 200 state accertate alcune irregolarità tra cui sono stati trovati 53 lavoratori in nero.

Le sanzioni amministrative contestate ammontano complessivamente a 315mila euro, mentre 130mila sono stati i contributi previdenziali e i premi assicurativi recuperati. Sono state sospese amministrativamente in via cautelare, per lavoro sommerso, 10 aziende operanti nel settore edile, metalmeccanico e terziario.

Le aziende sospese amministrativamente in via cautelare sono state dieci, perlopiù nel settore edile, metalmeccanico, tessile e terziario in genere, violazioni strettamente connesse agli obblighi posti in capo al datore di lavoro dal testo unico per la salute e la sicurezza sui luoghi di lavoro: riguardano in generale l'omessa valutazione dei rischi aziendali, l'omessa informazione e formazione del personale dipendente sui rischi per la salute e sicurezza sul lavoro, l'omessa consegna dei dispositivi di protezione individuale e omissioni in materia di sorveglianza sanitaria con riguardo ai rischi aziendali in generale e a quelli connessi con le specifiche mansioni lavorative.

Tra queste troviamo nell'ordine quattro laboratori tessili operanti tra Andria e Barletta, tre officine meccaniche a Bitonto, Terlizzi e Monopoli, un'azienda operante nel settore delle luminarie a Terlizzi, un call center a Barletta e un'azienda operante nel settore ittico a Bari.

Proprio in questo ultimo ambito, sono state contestate ammende per un totale di 128mila euro.